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Dossier «Con Allianz servizi su scala più grande»

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    Dossier | N. 221 articoliPiù start-up con il Sole

    «Con Allianz servizi su scala più grande»

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    Il round di investimento sottoscritto nelle scorse settimane dal Gruppo Allianz, prima compagnia assicurativa al mondo e fra i principali operatori del risparmio gestito, è sicuramente una tappa importante per il futuro di MoneyFarm. Le sinergie in discussione, che diventeranno operative da inizio 2017, sono diverse e si parte dall’utilizzo della piattaforma di “robo advisory” della startup italiana come testa di ponte per distribuire il portafoglio fondi del colosso tedesco. La possibilità di allargare, per MoneyFarm, lo spettro della propria attività verso il risparmio previdenziale, andando quindi oltre i servizi di investimento online automatizzati oggi limitati agli Exchange Traded Funds, è un’altra prevedibile conseguenza dell’operazione.

    Giovanni Daprà, amministratore delegato della società, spiega come sia il modello distributivo, basato su tecnologie che permettono ai clienti di accedere attraverso un canale diretto a soluzioni di investimento di elevato profilo, una delle qualità che rendono attrattive le startup ai grandi nomi.

    L’entrata in società di Allianz, in questo senso, apre a MoneyFarm la possibilità «di sfruttare la nostra piattaforma/servizio su una scala più ampia. Cambiare i processi di distribuzione dell’insurance – dice Daprà - è un processo lungo, il mondo assicurativo è più indietro rispetto a quello dei servizi finanziari ma in generale la digitalizzazione del prodotto è appena iniziata. La sfida è quella di uscire dalla logica di puro prodotto a quella di soluzione ad elevata user experience in grado di garantire valore al cliente».

    Quanto alla possibilità di vedere crescere il fenomeno insurtech ai livelli del fintech, Daprà riflette sulle molte analogie esistenti fra il mondo finance e quello assicurativo. “Stiamo parlando di due industry che sviluppano business similari: nei servizi finanziari la crisi del 2008 ha costituito un elemento di rottura e ha dato il là al boom delle startup, la scarsa profittabilità potrebbe essere una leva per far decollare anche gli investimenti nelle nuove imprese tech dell’insurance».

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