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Dossier Il backstage alla Festa del Cinema di Roma

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Dossier | N. 24 articoliFesta del Cinema di Roma

Il backstage alla Festa del Cinema di Roma

Il produttore Mario Tani intervista Stefano Blasi e Daniele Santonicola
Il produttore Mario Tani intervista Stefano Blasi e Daniele Santonicola

Un film su come si fanno i film: in estrema sintesi è questa la definizione di backstage - o dietro le quinte - ovvero quel genere di filmati che raccontano il set e mostrano i passaggi della produzione cinematografica. Un tipo di contenuti che fino a qualche anno fa era diffuso solo nei Dvd dei film ed è ora invece uno dei protagonisti della promozione dei titoli in uscita al cinema. In particolare sui social network, dove le distribuzioni cinematografiche cercano di incuriosire con largo anticipo i potenziali spettatori.

Il dietro le quinte di Suburra e Lo chiamavano Jeeg Robot
Al di là della funzione promozionale, i backstage hanno sempre esercitato un fascino particolare sugli appassionati di cinema. Quando poi si tratta di raccontare pellicole del calibro di Suburra o Lo chiamavano Jeeg Robot, l'interesse cresce. Al dietro le quinte di questi due film è stato dedicato un incontro durante la Festa del cinema di Roma, nell'ambito di Cinecampus Atelier, un'iniziativa di formazione promossa dalla Roma Lazio Film Commission, in collaborazione con Cinema Show, Mac Film e Tutto Digitale. Di fronte a una sala gremita e con un alto tasso di giovani (tra cui gli allievi del Rossellini, l’istituto di istruzione superiore statale cine-tv di Roma), gli autori dei due backstage Daniele Santonicola e Stefano Blasi, hanno raccontato la loro esperienza su questi set, alternando parole e spezzoni di dietro le quinte, e rispondendo alle tante domande del pubblico.

Il backstage non ha una forma univoca
Da diario della lavorazione con interventi raccolti a caldo sul set a vero e proprio documentario con interviste ad attori, autori e tecnici, il backstage non ha una forma univoca: se sui social i contenuti difficilmente superano i due minuti, nelle edizioni per i DVD o i Blu-ray Disc si può anche arrivare ad una o due ore, per un racconto davvero esaustivo degli aspetti spettacolari e creativi di ciascun film. “Nel caso di Suburra ho cercato di rappresentare tutti gli aspetti produttivi di un film complesso, girato in larga parte di notte, sotto la pioggia o - come nel mio primo giorno di riprese - in mezzo ad un incendio a 360 gradi: di sicuro una notte altamente spettacolare e molto, molto faticosa” ha detto Santonicola, rievocando il suo primo giorno su quel set. “Quel che è certo è che andiamo verso un uso sempre più sistematico e di alto profilo dei backstage” ha dichiarato Blasi “dove una narrazione creativa del processo di costruzione dei film può diventare addirittura un contenuto autonomo, da proporre al pubblico in varie forme e su vari mezzi.”

Il dietro le quinte di Suburra

Il dietro le quinte di Lo chiamavano Jeeg Robot

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