Un sistema che fa da filtro tra compagnia assicurativa e clienti, per proporre e vendere polizze low cost. Neosurance, nata a inizio 2016, si muove nel business delle micro-assicurazioni con la funzione di provider tecnologico: un fornitore puro di tecnologie, specializzato in soluzioni che si installano su app preesistenti (plug-in) per offrire contratti mirati. Il meccanismo di fondo è quello dell’intermediazione: l’utente riceve, via notifica, la proposta di una polizza calibrata sulle sue esigenze e il servizio cercato. «Basta pensare alle community di sportivi – spiega Andrea Silvello, cofondatore di Neosurance – Un giocatore si connette, prenota la partita e riceve l’offerta di una micro-polizza da 4-5 euro per coprirsi solo durante l'incontro». La società, presente anche all’evento Annual Assicurazioni del Sole 24 Ore, è stata creata con il contributo di Digital Tech nella pianificazione del modello di business e di Neosperience per la componente tecnologica. I due azionisti hanno messo sul piatto un contributo totale da 5 milioni di euro che ha permesso all’azienda di strutturarsi senza passare per un finanziamento istituzionale: Digital Tech ha avviato il sistema assicurativo, Neosperience ha fornito l'infrastruttura tecnologica. I target di crescita, però, sono tali da aver costretto l’azienda a pianificare già un round seed (i primi round di finanziamento) per raccogliere le risorse necessarie alla “scalabilità” del progetto nell’arco di 12-18 mesi. Nel mirino, per ora, ci sono due priorità: lo svincolamento dalle due società fondatrici e la costruzione di un team dedicato, con l’assunzione di sei risorse per il business development e tre per le funzioni tecniche. Come precisa Silvello, la startup non è il frutto di una «intuizione improvvisa» ma di un’esperienza imprenditoriale consolidata. A testimoniarlo è la scelta stessa del settore, le micro-assicurazioni: uno tra i filoni che potrebbe crescere di più sul medio periodo
Come spiega Silvello, la micro-assicurazione via notifica «può permettere nei paesi sviluppati di ridurre il significativo gap di protezione che già esiste e sempre più caratterizzerà le nuove generazioni con una scarsa cultura finanziaria e relazioni con intermediari fisici. E nei Paesi in via di sviluppo potrebbero avere valore sociale».
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