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1/18 Mondo/Dal 2016...

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    i temi dell’anno

    Brexit, Mps, pensioni: gli eventi del 2016 e quelli che verranno

    Dall'economia alla finanza una carrellata di eventi (trascorsi) e di appuntamenti (futuri)

    • –a cura della Redazione
    (Afp)
    (Afp)

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    L'anno di Brexit
    Quello che va in archivio è un anno pieno di eventi mondiali di grande impatto, dai gravi attentati terroristici in Europa alle elezioni americane. Il 2016, tuttavia, sarà senz'altro ricordato come l'anno di Brexit: il referendum con cui i cittadini britannici, il 23 giugno, hanno sancito la volontà di lasciare l'Unione Europea dopo 43 anni di matrimonio non proprio idilliaci. Per un pugno di voti o poco più: 52% di “Leave” contro il 48% di “Remain”, sotto la spinta del partito euroscettico Ukip, ma anche di alcuni esponenti di rilievo dei Tory, tra cui l'ex sindaco di Londra Boris Johnson. Un risultato che ancora una volta ha smentito tutti i sondaggi della vigilia e ha sfidato gli scenari nefasti per l'economia britannica prefigurati dall'establishment politico-economico e dai più autorevoli think-tank internazionali.

    Se in realtà le conseguenze politiche del voto su Brexit sono state pressoché immediate - con le dimissioni del premier allora in carica, David Cameron, che ha così pagato la scommessa azzardata della consultazione popolare che credeva di poter cavalcare – quelle economiche (calo della sterlina a parte) sono ancora tutte da pesare e diranno quanto “hard” o “soft” sarà davvero il divorzio del Regno Unito. Il primo passo sarà l'attivazione dell'Articolo 50 del Trattato di Lisbona, che definisce la procedura per lasciare volontariamente l'Unione. La premier britannica Theresa May ha annunciato che lo farà a marzo del 2017; a quel punto inizieranno i negoziati, che – nel giro di 18 mesi-due anni al massimo - dovranno stabilire il tipo di relazione, prima di tutto commerciale, tra la Gran Bretagna e la Ue. Londra punta a conservare i vantaggi del mercato unico senza sconfessare le promesse di riconquistata sovranità (e risparmi nei confronti di Bruxelles) fatte ai “brexiters”, l'Unione europea pretende che il Regno Unito garantisca a sua volta la libera circolazione delle persone o metta sul piatto della partecipazione ai benefici del mercato unico una contropartita economica.

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