Las Vegas - “Nessun costruttore di automobili è in grado attualmente di mettere sul mercato una vettura completamente autonoma: non ci siamo neppure vicini”. Gill Pratt, direttore del Toyota Research Institute, getta acqua sul fuoco degli entusiasmi che anche in questi giorni contagiano il settore. I problemi da risolvere sono numerosi, dalla complessità e diversità delle condizioni di guida alla potenza di calcolo (ed elettrica) necessaria a gestire l'auto.
Il problema della potenza assorbita
“Quello della potenza elettrica è un problema interessante di cui finora si è parlato poco - spiega Pratt ai margini della presentazione che ha tenuto al Ces. “Mi spiego: il cervello umano consuma 50 watt di potenza; la maggior parte dei veicoli a guida autonoma consuma almeno mille volte di più. La sfida è quindi di rendere i computer più efficienti dal punto di viste energetico per diventare abili come il cervello umano. Il problema attuale è sia di fornire tutta l'energia necessaria, sia raffreddare il computer”.
Autonoma sì, ma non dovunque
Ma è una condizione necessaria per poter raggiungere la guida autonoma al livello 5, ovvero l'autonomia totale? “Per il livello 5 probabilmente sì, per il livello 4 (autonomia totale con limiti di condizioni ambientali e di località) no. Il vantaggio degli esseri umani è l'enorme capacità di adattarsi all'ambiente circostante. Anche senza righe orizzontali sulla strada e con un tempo orribile, il nostro cervello è in grado di costruirsi un modello per capire dove va la strada. Il livello 4 invece arriverà più presto, perché in questo caso siamo noi a decidere fino a che grado di difficoltà l'auto può guidarsi da sola. Per esempio potremmo decidere che guidare in una determinata città, o area geografica, è troppo difficile”. Un concetto simile è stato esposto, sempre al Ces, da Maarten Sierhius, responsabile del Centro di ricerca della Nissan negli Usa: “Anche i veicoli totalmente autonomi non saranno capaci di gestire tutte le situazioni: il mondo è troppo complicato”.
Roma? Difficile far circolare un veicolo autonomo
Pratt racconta di avere trascorso qualche tempo a Roma, “una città meravigliosa ma con condizioni di guida molto diverse da quelle americane. Più difficili sono le condizioni dal traffico, più è difficile far funzionare un veicolo a guida autonoma”. Quindi Toyota potrebbe vendere un'auto con autonomia al livello 4 ma con la prescrizione “non guidabile a Roma”? “Credo che tutti i costruttori porranno dei limiti geografici e di condizioni stradali ai loro veicoli di livello 4. Naturalmente la decisione in tal senso non spetta noi ma è puramente di business”.
“Al livello 4 arriveremo entro 10 anni”
Qualche concorrente promette di arrivare al livello 4 o addirittura 5 già nei prossimi anni; lei invece sembra dire: “Attenzione, non ci arriverete così presto”.. “Credo che chi fa queste promesse pensi al livello 4 di autonomia. Inoltre bisogna distinguere fra gli attuali test e l'obiettivo di prestazioni a lungo termine. I veicoli in prova attualmente - tutti, compresi i nostri - sono al livello 2, ovvero con una persona pronta a prendere il volante. Un certo numero di costruttori sarà in grado di mettere sul mercato auto al livello 4 di autonomia, diciamo entro una decina d'anni; credo che Toyota sarà fra questi. Toyota sta valutando che tipo di caratteristiche offrire nel frattempo; sicuramente aumenterà la capacità dei sistemi in grado di sorvegliare il conducente e impedire incidenti”.
Il problema etico
L'altro ostacolo fondamentale sulla via dei veicoli autonomi è proprio quello etico. “Attualmente muoiono sulle strade americane 35mila persone l'anno - spiega Pratt - e noi lo accettiamocome un fenomeno naturale. Ma non accetteremmo che ci fosse lo stesso numero di vittime se i veicoli fossero a guida autonoma; e neppure la metà, e probilmente neanche metà della metà”.
“Con i colleghi di Toyota stiamo raccogliendo dati sulle condizioni di guida in varie parti del mondo e costruendo modelli per adattare i veicoli alle diverse condizioni”. La rapidità dei progressi dipenderà anche dal numero di veicoli a guida autonoma effettivamente sulla strada, che permettano di raccogliere più dati? “In realtà possiamo raccogliere dati utili anche senza la guida autonoma attivata; basta per esempio guardare le riprese delle telecamere sul comportamento delle altre auto. Possiamo anche aumentare i dati con le simulazioni”. Al Ces Pratt e i suoi colleghi hanno presentato la Concept-i, un possibile futuro veicolo che userebbe l'intelligenza artificiale per controllare le emozioni del guidatore e le sue decisioni di guida,e prevedere poi le sue esigenze.
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