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Dossier Waymo (Google) rilancia con Fca i test sulla guida autonoma

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    Dossier | N. 101 articoliSpeciale guida autonoma e sistemi ADAS

    Waymo (Google) rilancia con Fca i test sulla guida autonoma

    DETROIT - Waymo (la società costituita da Google per i servizi di mobilità) sembra adattarsi, almeno per ora, a uno scenario prudente: a un veicolo totalmente autonomo in qualsiasi condizione si arriverà molto lontano nel tempo, e forse addirittura mai. John Krafcik, numero uno di Waymo ha rilanciato qui a Detroit i test in corso ormai da parecchi anni e che da gennaio vedranno l'utilizzo della flotta di 100 Chrysler Pacifica del gruppo Fca. Ma il manager ha parlato esplicitamente più volte di “test per arrivare al livello quattro di automazione”, anche se all'orizzonte resta comunque la “piena autonomia”.

    “Il computer non ha l'adattabilità del cervello umano”.
    Facciamo una premessa: la Sae, l'associazione che definisce gli standard del settore automotive, ha catalogato sei livelli possibili di automazione, dallo zero (nessun ausilio alla guida) al cinque (automazione totale). La differenza chiave è quella fra quest'ultimo livello e il quattro (alta automazione). Al livello quattro il sistema è in grado di guidare il veicolo in maniera totalmente autonoma, senza alcun intervento del guidatore, ma non in tutte le condizioni; al livello cinque deve poterlo fare sempre. Una differenza fondamentale, sintetizzata bene a Las Vegas da Maarten Sierhius, responsabile del Centro di ricerca della Nissan negli Usa: “Anche i veicoli totalmente autonomi non saranno capaci di gestire tutte le situazioni: il mondo è troppo complicato”. Per dirla con Gill Pratt, capo del Toyota Research Institute: “Il vantaggio degli esseri umani sui computer è l'enorme capacità di adattarsi all'ambiente circostante. Anche senza righe orizzontali sulla strada e con un tempo orribile, il nostro cervello è in grado di costruirsi un modello per capire dove va la strada.

    Per quanto riguarda i sistemi di assistenza, il livello 4 arriverà entro una decina d'anni perché in questo caso saremo noi a decidere fino a che grado di difficoltà l'auto può guidarsi da sola. Per esempio potremmo decidere che guidare sotto una fitta nevicata, oppure in una determinata città, o area geografica, è troppo difficile” (il caso di alcune città italiane lo fa sorridere, ma è più che calzante). Il “primo viaggio in guida totalmente autonoma”, svolto nell'autunno scorso dal prototipo a uovo costruito da Google con a bordo un non vedente, si è svolto in condizioni meteorologiche ideali e (per quanto è stato mostrato) in condizioni di bassissimo traffico e praticamente senza pedoni.

    Krafcik: “Il costo dei sensori è sceso del 90%”
    Krafcik ha annunciato che Waymo ha deciso di “sviluppare all'interno” tutto l'hardware e il software necessario all'automazione, dai sensori ai sistemi di visione ed elaborazione delle immagini. Su questo punto, la buona notizia è che il costo dei sensori e degli apparati di assistenza alla guida sta scendendo rapidamente: “Il Lidar (sensore di impulsi luminosi) del nostro primo veicolo di test costava 75mila dollari, più dell'auto stessa; ora siamo a un decimo di quella cifra”. “Con l'integrazione totale di radar, lidar e telecamere,
    Waymo ha creato - spiega Krafcik - il sistema di guida più avanzato sul mercato, capace di autonomia totale e basato sulla nostra piattaforma AI di intelligenza artificiale”. Livello quattro o cinque di autonomia, la sfida alle case automobilistiche è sempre più concreta.

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