Il suo merito è quello di aver sviluppato un'applicazione mobile che permette ai non udenti di effettuare normali telefonate e di accedere a servizi svolti unicamente in voce come le chiamate di emergenza e assistenza. In poche parole un app che trasforma una chat in una telefonata, il tutto utilizzando tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale. Per Pedius, che oggi conta oltre 13mila utenti iscritti alla propria piattaforma, con un tasso di crescita del 40% registrato nell'ultimo anno, ora si spalancano nuove opportunità per rispondere a un fenomeno che, in termini di sordità profonda, solo nel nostro Paese, interessa circa 70mila persone.
La startup fondata nel 2013 da Lorenzo Di Ciaccio, ingegnere informatico campano, è stata infatti oggetto di un Round Series A da un milione e 400mila euro guidato da Invitalia Ventures e Principia Sgr con Tim Ventures. La nuova iniezione di liquidità consentirà di accelerare i piani di “go to market” nei mercati emergenti e di costruire la rete commerciale, senza dimenticare l'attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. A cominciare da un dispositivo destinato agli anziani.
«Grazie a questo round – ha confermato infatti in una nota Di Ciaccio (che di Pedius è anche Ceo) - potremo intensificare le attività di ricerca con l'assunzione da subito di cinque nuovi talenti per poi raddoppiare l'intero team nell'anno in corso. Il punto fondamentale sarà l'ottimizzazione della nostra tecnologia per la fascia più anziana della popolazione». Il servizio, rivolto anche alle aziende che necessitano di attivare un numero verde di customer service accessibile ai clienti con deficit uditivi, è attivo sin d'ora in otto Paesi oltre all'Italia e in sei lingue diverse. Via via è cresciuto anche grazie alle collaborazioni che Pedius ha stretto con alcune grandi aziende come Tim (con cui ha sviluppato il primo call center accessibile a persone non udenti), Bnl, Hp, Axa Assistance, nonché con alcuni comuni italiani. Prima di questo nuovo finanziamento la startup, che deve la sua nascita alla vicenda (resa popolare dalla trasmissione Tv “Le Iene”) di un giovane romano sordo dalla nascita, Gabriele Serpi, vittima di un incidente stradale, si era messa in luce per aver vinto il concorso Global Social Venture Competition, viatico per il grant da 25mila euro ottenuto da Telecom Working Capital.
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