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Dossier Dopo Stelvio, in arrivo il grande «Alfa Suv»

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    Dossier | N. 17 articoliMotori / Speciale Suv, tutte le novità in arrivo marca per marca

    Dopo Stelvio, in arrivo il grande «Alfa Suv»

    Alfa Romeo Stelvio
    Alfa Romeo Stelvio

    Il successo dello Stelvio, il primo suv del Biscione finirà col diventare il vero e proprio “acceleratore” dello sviluppo dei due altri modelli a ruote alte di Alfa Romeo inseriti nel programma di ampliamento della gamma? Pare proprio di sì, visto che si parla ormai apertamente di oltre 10 mila unità ordinate per lo Stelvio che ha come conseguenza sia un aumento della produzione che anche un ampliamento del numero di Paesi dove verrà lanciato. Nel frattempo all’iniziale offerta di due soli modelli la gamma del suv Alfa Romeo si è allargata con la disponibilità deella trazione integrale anche per i motori diesel. Inoltre Stelvio, ma anche Giulia spingono le vendite di Alfa Romeo tanto che anche il eco del Gruppo Fca Sergio Marchionne, sulla base dei primi dati diffusi il mese scorso, è arrivato a pronosticare un 2017 molto positivo per Alfa Romeo e anche per Maserati, grazie soprattutto alla Levante sia in Italia che anche in Europa. Nel vecchio continente il primo trimestre Alfa Romeo ha fatto segnare un + 34.6% con 21.498 auto vendute rispetto alle 15.976 del 2015.

    In Italia, poi, si è passati dalle 8.998 del 2015 alle 11.911 del 2016 ari ad un + 32.37% con una quota di mercato che ha sfondato ormai il muro del 2%. Prima di dare un dato definitivo sulle vendite dello Stelvio, in Alfa Romeo aspettano il riscontro dell’immatricolato, ad esempio, degli Usa dove la vettura arriverà tra fine giugno e l’inizio di luglio. In Italia, invece, le prime stime indicano che per la fine dell’anno circoleranno in Italia almeno 5mila Stelvio e altrettanti nel resto d’Europa. ll segnale che le vendite in “casa” Alfa Romeo procedono al meglio arriva dallo stabilimento di Cassino dove, come detto, a maggio la produzione giornaliera di Stelvio e Giulia è passata da 500 a 600 unità, in gran parte rappresentata proprio dal primo suv del Biscione.

    Dal successo dello Stelvio e della Giulia che comincia ad “ingranare” al prossimo step. A Mirafiori, infatti, a partire dal 2018 è prevista la produzione del “grande” suv Alfa Romeo. Il nuovo modello del Biscione condividerà la storica fabbrica con il Levante by Maserati che tuttavia ha caratteristiche diverse. La Levante, infatti, manterrà una sorta di esclusiva di grande suv dalla vocazione più sportiva del Gruppo Fca, così come lo Stelvio lo è nel settore dei crossover medi. Il nuovo modello del Biscione, invece, dovrebbe avere un propensione più da granturismo. Votato al lusso e all’abitabilità, una discriminante che è sempre più importante, se non decisiva, in mercati come la Cina e gli Usa, il grande suv del biscione sarà offerto anche nella variante a sette posti.

    La lunghezza dovrebbe essere di circa 4,90 metri e la piattaforma ovviamente resterà quella “dinamica” Giorgio, la stessa della Giulia e dello Stelvio. Quanto allo stile il nuovo suv Alfa Romeo dovrebbe riprendere i dettagli estetici più recenti di Giulia e Stelvio opportunamente adattati alla diverse dimensioni della vettura. Se, dunque, Mirafiori verrà utilizzato per il “pezzo grosso” della gamma, è ormai probabile che all’altra location produttiva destinata ai modelli Alfa Romeo e cioè Cassino verrà, invece, utilizzata al futuro assemblaggio sia della nuova Giulietta che sostituirà l’attuale modello che il più piccolo dei suv Alfa Romeo, una logica soluzione visto che entrambi i modelli sono decisamente più votati ai mercati italiano ed europeo, rispetto alla vocazione molto più internazionale delle altre Alfa Romeo.

    Ma torniamo al grande suv del marchio italiano per il quale filtrano da ambienti interni al brand del Biscione anche le prime indiscrezioni sulla “cavalleria” prevista sotto al cofano. Visto che si tratta di un’uscita a breve termine è chiaro che si attingerà soprattutto alla disponibilità attuale. Ovvero ai nuovi quattro cilindri di 2.000 cc a benzina e 2.200 cc turbodiesel, oltre che sul V6 2.900 cc di origine Ferrari e su quello turbodiesel di 3.000 che come è noto già equipaggia alcuni modelli Maserati. È certa, ma non ancora confermata la disponibilità di un’unità a propulsione ibrida plug-in, ma non c’è ancora una tempistica definitiva. Servirà capire prima di qualsiasi decisione finale quali saranno le priorità all’interno del Gruppo Fca.

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