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Dossier | N. 17 articoliEicma 2017, tutte le novità del salone delle moto e degli scooter

Ducati, arriva la Panigale V4 a quattro cilindri. Tutte le novita in arrivo

Numerose anteprime attendono gli appassionati delle “rosse” alla fiera di Rho-Pero: per Eicma 2017, infatti, Ducati presenta cinque anteprime, di cui una anticipata qualche giorno fa, la nuova versione della Monster 821, più tre primizie nella famiglia Scrambler. Partiamo dalla più ghiotta: la Panigale V4 (disponibile anche in versione V4 S e V4 Speciale, realizzata in serie limitata e numerata, con dotazioni sempre più sofisticate e costose).

La prima volta. La Panigale V4, che sostituisce la biclindrica 1299 Panigale, apre un nuovo capitolo nella storia Ducati: è la prima moto prodotta in serie con un motore quattro cilindri, derivato dal Desmosedici della MotoGP di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. Il motore Desmosedici Stradale – quattro cilindri a V di 90° (quindi più compatto di un 4 cilindri in linea) da 1.103 cc – eroga 214 cv di potenza massima a 13mila giri e, con un peso di 198 kg in ordine di marcia (con il 90% del carburante), vanta un notevole rapporto potenza-peso di 1,1 cv/kg. È montato ruotato all'indietro di 42°, come nelle Ducati del motomondiale, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, montare radiatori più ampi, e avanzare il pivot del forcellone per avere un moto molto compatta (l'interasse è di soli 1469 mm). Altri dettagli tecnici da MotoGp sono l'albero motore contro-rotante (garantisce più agilità nei cambi di direzione) e l'ordine di accensione “twin pulse” che dona alla Panigale V4 una voce da sportiva di razza. Al motore è abbinato un cambio a sei rapporti studiato ad hoc e dotato di un sensore di marcia rotativo per lavorare con il Ducati Quick Shift up & down (il dispositivo per cambiare senza usare la frizione). Anche la ciclistica è ovviamente da riferimento: per contenere l'inevitabile aumento di peso dovuto al maggior frazionamento del motore (che però pesa solo 2,2 kg in più del bicilindrico Superquadro da 1.285 cc), è stato sviluppato un nuovo telaio “Front Frame”, più compatto e leggero di un telaio perimetrale, che sfrutta il motore come elemento stressato della ciclistica. Ciò si traduce in rigidezza torsionale e in una moto snella nella zona di raccordo tra serbatoio e sella, per dare più libertà di movimento al pilota nella guida sportiva. Le sospensioni sono Showa all'anteriore e Sachs al posteriore, con tutte le regolazioni possibili (S e Speciale montano invece Öhlins ancor più raffinate), mentre l'impianto frenante è firmato Brembo; le gomme nascono dalla collaborazione con Pirelli e sono le nuove Diablo Supercorsa SP. Infine, anche l'elettronica assomma tutte le conoscenze Ducati; l'elenco dei dispositivi è molto lungo (troviamo perfino la derapata controllata in frenata): qui basti dire che, grazie ai settaggi sviluppati in pista da piloti e tester, consentono anche chi non è esperto di gestire in sicurezza i 214 cv della nuova Ducati, in ciò aiutato dai tre Riding Mode previsti (Race, Sport e Street) che rendono la Panigale V4, oltre che una belva da pista, anche una moto godibile su strada.

Cresce la multistrada… La Multistrada si aggiorna con il nuovo motore Ducati Testastretta Dvt (Desmodromic variable timing) da 1.262 cc da 158 cv, omologato Euro 4, una nuova ciclistica, elettronica più evoluta e un aggiornamento estetico che comprende nuove ali laterali e ruote dal design più sportivo. Dal suo debutto, avvenuto nel 2010, la Multistrada ha conquistato molti motociclisti con la sua anima dalle quattro facce: sportiva, tourer, enduro, moto per tutti i giorni. Il nuovo motore Ducati Testastretta Dvt ha ora una coppia più corposa ai bassi e ai medi regimi. Tanta esuberanza è facile da gestire grazie al nuovo acceleratore Ride by Wire e al Dqs (Ducati quick shift) Up & Down. Inedite sono anche le quote ciclistiche: cresce l'interasse con un forcellone più lungo e cambia la geometria dell'anteriore, per avere una guida più efficace tra le curve, sempre con grande stabilità, anche a pieno carico con borse laterali e passeggero. Massiccio l'apporto dell'elettronica che fa capo alla piattaforma inerziale Inertial Measurement Unit (Imu) di Bosch: Abs Cornering, Cornering Lights (Dcl) e il Ducati Wheelie Control (Dwc, il controllo antimpennata). Non solo: l'Imu interagisce anche con il sistema di controllo delle sospensioni semi-attive Ducati skyhook suspension (Dss) Evolution, presente sulla Multistrada 1260 S ed S D/Air. Come d'abitudine, Ducati ha approntato pacchetti di optional specifici per le quattro anime della Multistrada 1260: Touring, Sport, Enduro e Urban. Terzo allestimento della Multistrada 1260 è la Pikes Peak, ispirata alla leggendaria gara in salita che si corre in una zona delle Montagne Rocciose: ha una livrea particolare, nuove ruote in alluminio forgiato, e sospensioni Öhlins.


E anche la scrambler. Con la versione dotata del motore di 1100 cc, derivato da quello della Monster 1100, la Scrambler di Ducati punta a soddisfare i motociclisti più esigenti ed esperti, e affianca le altre Scrambler di 400 e 800 cc. Il nuovo bicilindrico di 1079 cc eroga una potenza massima di 86 cv a 7.500 giri e una coppia di 88,4 Nm a soli 4.750 giri. Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione è multidisco in bagno d'olio con comando idraulico. Inoltre è dotata di asservimento in coppia che limita il saltellamento della ruota posteriore nelle scalate. La Scrambler 1100, disponibile in tre allestimenti (base, Special, con cerchi a raggi, e Sport con sospensioni Öhlins), monta un inedito telaio a traliccio tubolare d'acciaio a doppia trave superiore, con un cannotto di sterzo è inclinato di 24,5° e un'avancorsa di 110 mm per una grande agilità in mezzo al traffico, dove si sfrutta bene il manubrio largo. Le nuove dimensioni della moto hanno portato la Scrambler 1100 ad avere una posizione di guida nuova che, rispetto alla versione 800 vede una maggiore distanza tra sella-pedane e un manubrio posizionato più in avanti e in basso. Nuovo è anche il forcellone bibraccio realizzato in alluminio. La dotazione di serie comprende, infine, l'impianto frenante Brembo con sistema Abs Bosch 9.1 MP Cornering, il Traction Control disinseribile e tre Riding Mode (Active, Journey e City). Nella famiglia Scrambler segnaliamo l'ingresso della Street Classic, della Desert Sled nera e della Mach 2.

ALtre novita' ducati 2018. “Pensionata” la 1299 Panigale, la 959 Panigale resta la bicilindrica più potente nel listino Ducati. A Eicma 2017 è presente nell'allestimento Panigale Corse, con sospensioni Öhlins, silenziatori in titanio Ducati Performance by Akrapovic omologati, batteria agli ioni di litio e una livrea dedicata ispirata ai colori della MotoGP; grazie alle componenti adottate, è una versione più leggera di 2,5 kg della 959 Panigale (pesa 197,5 kg in ordine di marcia con il 90% del pieno di benzina). Il suo motore Superquadro da 955 cc, omologato Euro 4, ha sempre una potenza massima di 150 cv a 10.500 giri e una coppia massima di 102 Nm a 9mila giri/minuto. La ciclistica della 959 Panigale Corse vede una struttura monoscocca, fusa in alluminio per aumentarne le caratteristiche di resistenza, che sfrutta il motore Superquadro come elemento strutturale. Il pacchetto elettronico presente sulla 959 Panigale Corse comprende Abs, Ducati Traction Control (Dtc), Ducati Quick Shift (Dqs), Engine Brake Control (Ebc) e il Ride-by-Wire (RbW), che consente l'adozione dei Ducati Riding Mode, con tre opzioni: Race, Sport e Wet. Infine, Eicma 2017 vedrà il debutto ufficiale della già vista Monster 821 (leggi qui l'articolo di Motori24) e della Multistrada 950 con ruote a raggi di serie.

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