La Casa di Akashi porta a Milano le novità presentato al Salone di Tokyo a fine ottobre, più un paio di modelli inediti. Allo stand Kawasaki si fa dunque un salto nel passato con la Z 900 Rs, che ripropone il fascino della Z1 Super Four 900 del 1972, un modello iconico per la casa giapponese. La Z 900 Rs monta il motore della Z900, con 14 CV in meno e con un'erogazione più rotonda (da 125 a 111); la coppia massima di 98,5 Nm è infatti disponibile a 6500 giri. Di gran fascino sono il serbatoio a goccia da 17 litri, il faro rotondo, gli indicatori full led, i cerchi dal design classico, e, garantisce la Casa, il sound, che è frutto di uno studio approfondito delle frequenze sonore. Sul fronte della sicurezza, la Z 900 Rs monta il controllo di trazione, con due livelli d'intervento e disinseribile, e pinze freno anteriori monoblocco ad attacco radiale che “mordono” dischi da 300 mm. A Tokyo non c'era, invece, la Z 900 Rs Cafe, realizzata in puro stile cafè racer con cupolino, manubrio a piega bassa e una sella ridisegnata appositamente per questo modello; d'effetto anche il colore: verde lime con una striscia bianca che dal cupolino passa sul serbatoio e arriva al codino.
Altra esclusiva milanese è la Ninja H2 SX, una sport tourer con motore supercharged da 200 cv con borse laterali e tutta l'elettronica per sfruttarli su strada senza patemi: controllo di trazione (compreso l'anti-impennamento), il Kins (Kawasaki Intelligent anti-lock Brake System, incluso il cornering braking control per le frenate a moto inclinata) e il Kawasaki Engine Brake Control che consente d'impostare il livello del freno motore in base alle proprie preferenze di guida. Il motore ha numerose componenti nuove rispetto alla Ninja H2, proprio per ottenere una maggior maneggevolezza ai bassi regimi, quelli più sfruttati nell'uso su strada.
Anche la Ninja ZX-10R SE è un'esclusiva milanese: è il terzo modello della famiglia delle superbike Kawasaki con motore di 998 cc e si distingue per l'adozione delle sospensioni a controllo elettronico, studiate insieme con Showa, che offrono una risposta immediata alle condizioni stradali e allo stile di guida, aumentando il feeling del pilota con la moto.
Infine, a Milano si può ammirare da vicino la Ninja 400 che ha debuttato a Tokyio: monta un bicilindrico parallelo da 399 cc che eroga 45 cv a 10.500 giri di potenza massima ma resta entro il limite di 35kW previsto dalla patente A2. La piccola Ninja è leggera: pesa 164 kg in ordine di marcia, otto in meno rispetto alla Ninja 300. E la sella è bassa (785 mm da terra) per consentire a tutti di poggiare facilmente i piedi a terra nelle soste. In sella la posizione non è esasperata: la Ninja 400 non è dunque destinata solo alla pista.
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