La portiera di un’auto parcheggiata aperta all’improvviso. Un’auto che svolta a sinistra all’improvviso. Una vettura ferma dietro una curva cieca. Sono tre istantanee che fanno gelare il sangue a ogni motociclista. L’Eicma è l’occasione per fare il punto sulla sicurezza su due ruote che punta tutto sulla tecnologia per connettere i veicoli tra loro e con le persone. Bosch è una delle aziende in prima fila nei sistemi di connettività, sia tra moto e auto sia tra moto e smartphone. Grazie a una tecnologia realizzata da Bosch, simile allo standard Wlan pubblico, che consente tempi di trasmissione di pochi millisecondi, i veicoli in un raggio di diverse centinaia di metri si scambiano, fino a dieci volte al secondo, informazioni come tipo di veicolo, velocità, posizione e direzione di marcia. In questo modo, prima che i guidatori notino la presenza di una moto, questa tecnologia li informa che se ne sta avvicinando una, consentendo loro di adeguare la guida. Sempre di Bosch è l’Integrated Connectivity Cluster, un sistema che consente di collegare la moto o lo scooter allo smartphone tramite Bluetooth; è già entrato nella produzione in serie quest’anno, con la Bmw R 1200 GS: i motociclisti possono sfruttare una nuova funzione di navigazione, direttamente visibile dalla strumentazione. In aggiunta alla navigazione, l’Integrated Connectivity Cluster di Bmw consente di telefonare, usando la rubrica, e di accedere alla musica memorizzata sullo smartphone. Ed è anche possibile inviare messaggi di emergenza in caso d’incidente. Da qualche anno Piaggio ha aggiunto tra gli optional di Vespa ed Mp3 la Piaggio Multimedia Platform, che consente di collegarli allo smartphone e di visualizzare sul device numerosi parametri (velocità, angolo di piega, giri del motore, potenza e coppia erogate, consumo di carburante istantaneo e medio), e di condividerli via social. Kymco, invece, ha creato la piattaforma digitale Noodoe per visualizzare sulla strumentazione dello scooter i dati forniti dallo smartphone, come meteo e notifiche relative a chiamate e messaggi. Lo smartphone sarà sempre più integrato con le due ruote. A Eicma Vodafone Automotive espone la concept Giga Bike, una piattaforma stile “Tron legacy” per mostrare come evolverà la mobilità del futuro. Oggi circa 10 milioni di veicoli comunicano attraverso il network globale di Vodafone, ma in futuro, oltre a connettere i veicoli a un network, si andrà verso la connessione dei veicoli fra loro, con le persone e con le infrastrutture. Oltre all’obiettivo di rilevare la presenza di pedoni e di ottimizzare i flussi del traffico, Vodafone indica le tecnologie “vehicle-to-vehicle” come strumento per attivare servizi come gli avvisi di prossimità e la segnalazione di ostacoli pericolosi (con un’importante ricaduta in campo assicurativo). Il passo successivo sarà la proiezione delle informazioni nella visiera del casco, come oggi accade con gli schermi head-up delle auto; alcune aziende stanno studiando questo sistema chiamato della “realtà aumentata”: in futuro riceveremo direttamente sulla visiera indicazioni del navigatore, velocità e segnalazioni da altri veicoli o pedoni.
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