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Ferruccio e lo storico litigio con Enzo. La leggenda…

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Ferruccio e lo storico litigio con Enzo. La leggenda «Lambo» va al cinema

Il fondatore Ferruccio Lamborghini
Il fondatore Ferruccio Lamborghini

«Cosa vuol saperne di auto lei che guida trattori?». Enzo Ferrari non era certo il tipo da mandarle a dire. Nenche quando si trovava di fronte un cliente importante come Ferruccio Lamborghini, imprenditore rampante, quasi conterraneo, di 18 anni più giovane. Lo affrontò a muso duro, come faceva con chiunque mettesse in discussione le prestazioni del Cavallino Rampante.

La questione era piuttosto semplice: Lamborghini, noto produttore emiliano di trattori e caldaie, possedeva una Ferrari 250 Gt ma, capendone di motori, non era in tutto e per tutto contento del funzionamento della trasmissione. Credendo di offrire un contributo che sarebbe stato apprezzato, si rivolse all’ex pilota e fondatore della scuderia di Maranello dispensandogli alcuni consigli su come migliorare la macchina per eccellenza, ma probabilmente non aveva capito chi aveva davanti. O forse era troppo ambizioso per tacere. L’Enzo nazionale gli rispose per le rime rispedendolo ai suoi trattori. Ferruccio gli voltò le spalle, riunì attorno a sé una squadra di tecnici e designer di primo piano - da Giotto Bizzarrini a Gian Paolo Dallara - e dimostrò al mondo che il Toro Lamborghini non era certo animale meno nobile del Cavallino Rampante.

Ripensate adesso a questo storico litigio che darà la vita, nel 1963, alla casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese e immaginatevi Alec Baldwin nei panni di Ferrari e Antonio Banderas in quelli di Lamborghini. È esattamente lo stesso esercizio che hanno fatto ad Ambi Media Group, la casa di produzione che, come rivelato da Variety a maggio scorso, ha scritturato le due star cinematografiche per la realizzazione di un biopic sul Cavalier Ferruccio diretto dal regista del Postino Michael Radford, provvisoriamente intitolato Lamborghini - The Legend. Ed è effettivamente materia da cinema la storia del Toro, come testimoniano le numerose pellicole in cui la supercar dagli anni Sessanta a questa parte ha dato il meglio di sé.

A cominciare senza dubbio da Un colpo all’italiana (1969), action movie inglese di Peter Collinson che si apre con una Miura rosso fiammante che sfreccia per i tornanti del Gran San Bernanrdo prima di andare incontro a una sorte infausta. Tra l’action movie e la commedia, invece, è La corsa più pazza d’America (1981), film scritto strizzando l’occhio al grande pubblico con attori del calibro di Burt Reynolds e Roger Moore. Tra le auto alle prese con la competizione fuorilegge che attraversano gli Usa c’è una Lamborghini Countach guidata dalle irresistibili Tara Buckman e Adrenne Barbeau che hanno nella seduzione la loro arma migliore. Negli anni Ottanta la «Lambo» ricompare in due altri film di grandissimo successo: nel quarto capitolo del franchise Rocky (1985) Sylvester Stallone tira a lucido una Jalpa nera, mentre è ancora una Countach l’auto del Tom Cruise versione yuppie di Rain Man (1988). In tempi più recenti il Toro sarà poi status symbol di supereroi, con Christian Bale-Batman alla guida di una Murciélago in Batman Begins (2004) e la Huracàn del Doctor Strange (2016), o di adorabili farabutti come Jordan Belfort, The Wolf of Wall Street (2013) che si dà alla pazza gioia a bordo di una Countach Anniversary bianca. Regalando prove da grande attrice. Perché, comunque la vogliate mettere, la «Lambo» resta la più sexy tra le supercar dell’ultimo mezzo secolo.

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