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Dossier Il nuovo corso della tedesca Opel parte dalla Francia

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    Dossier | N. 15 articoliAuto, tutte le novità e le tendenze

    Il nuovo corso della tedesca Opel parte dalla Francia

    Incontro di «Pace».  Il piano strategico ideato per il  rilancio di Opel si chiama PACE!  ed è stato presentato da Carlos Tavares (a sinistra), il ceo di Psa (Peugeot, Citroën e DS) e da Michael Lohscheller numero uno di Opel e Vauxhall
    Incontro di «Pace». Il piano strategico ideato per il rilancio di Opel si chiama PACE! ed è stato presentato da Carlos Tavares (a sinistra), il ceo di Psa (Peugeot, Citroën e DS) e da Michael Lohscheller numero uno di Opel e Vauxhall

    Centrato il primo obiettivo, quello di presentare il piano di sviluppo futuro di Opel si passerà subito alla fase più operativa. Ma prima di spiegare quali saranno le linee programmatiche che dovranno seguire i manager dei rispettivi Gruppi, è stato lo stesso Carlos Tavares l’amministratore delegato di Psa (Peugeot, Citroën, Ds) che ha voluto fortemente l’acquisizione di Opel a spiegare da dove Opel deve ripartire e cioè da una grave crisi finanziaria. «L’obiettivo è fare tornare al più presto Opel al profitto quantomeno dal 2020». Lo ha spiegato lo stesso Tavares a cento giorni dalla acquisizione di Opel in occasione della presentazione del nuovo piano di ristrutturazione ribattezzato “Pace!”, cioè “ritmo”. Il break-even point, ovvero il punto in cui i volumi di vendita giustificano per un costruttore d’auto gli investimenti necessari per avviare la produzione dei nuovi modelli dovrà scendere a 800.000 veicoli: da segnalare che l’anno scorso Opel ha venduto complessivamente 1.160.000 macchine. Per raggiungere un obiettivo essenziale per riportare in utile Opel dovrà essere avviato un passaggio alle realizzazione di piattaforme comuni con il gruppo Psa, già sperimentato qualche anno fa coi primi risultati in termini di nuovi modelli già centrati, ma che nei prossimi mesi sarà ulteriormente accelerato oltre a realizzare una migliore efficienza che verrà garantita con la riduzione sia dei costi di produzione che di quelli logistici. Entro il 2020, Opel dovrà, di conseguenza, tagliare i costi di oggi di ben 700 euro a macchina. Come farlo? La ricetta del ceo di Psa Carlos Tavares sembrerebbe per il momento indolore.

    Nei primi mesi, infatti, non ci saranno licenziamenti in massa e non si chiuderà nessuna delle fabbriche di Opel. Fino alla fine del 2018, dunque, i circa 19mila dipendenti in Germania saranno tutelati, poi si vedrà che tipo di impatto avrà il nuovo piano programmatico. Tuttavia il costo dei salari dovrà essere ridotto attraverso quelle che lo stesso Tavares ha definito le concezioni innovative del lavoro e gli indennizzi già previsti nell’ambito del Gruppo Psa.

    «Non prevediamo chiusure di fabbriche - ha confermato da parte sua Michael Lohscheller, il ceo di Opel - ma al momento abbiamo un costo del personale che è troppo alto». Gli ha fatto eco Tavares «Per proteggere Opel e i suoi dipendenti bisognerà però che l’azienda torni al più presto ad una giusta profittabilità. Soltanto le performance vincenti possono proteggere l’azienda, mentre la demagogia è un veleno».

    Tavares però ha voluto precisare che Opel dispone di un’eccezionale competenza nella ricerca e nello sviluppo. «Disponiamo di molti eccellenti ingegneri, contiamo anche attraverso loro di mettere insieme le competenze di due Paesi avanzati come Francia e Germania». Ma veniamo alla fase più operativa del piano. Partendo dal centro di ricerca e sviluppo di Rüsselsheim che, da sempre, è il fiore all’occhiello di Opel e che in futuro diventarà uno dei centri strategici del nuovi Gruppo risultato della fusione fra Psa e Opel. «Opel sta passando da un mondo - non lo cita Carlos Tavares, ma si tratta naturalmente quello di General Motors - in cui il centro delle decisioni era localizzato negli Usa e a Detroit, ma che ora dovrà essere sempre di più in l’Europa e dunque a Ruesselsheim». Secondo Tavares Opel avrà molto autonomia decisionale per esprimere al meglio il suo approccio tipicamente tedesco all’auto. Ecco spiegato perchè il piano di nuovi prodotti Opel sarà più ambizioso di quanto previsto alla vigilia: Opel, infatti, introdurrà almeno due nuovi modelli nel 2019, la Corsa e un grande suv, con nove inedite varianti previste di qui al 2020.

    Tutti i modelli in arrivo offriranno poi anche una versione elettrica o ibrida plug-in a partire dal 2024. Inizialmente e in particolare a partire dal 2020 le auto elettrificate col marchio Opel saranno 4, fra cui la variante ibrida plug-in dell’attuale suv Grandland X, ma anche la versione EV cioè completamente elettrica della rinnovata Corsa in arrivo nel 2019. Infine Opel ha un altro importante obiettivo, quello di allargare il business dei suoi due brand, Opel e Vauxhall verso nuovi mercati, visto che al momento entrambi sono attivi soltanto in Europa. Saranno almeno 20 i nuovi mercati di esportazione entro il 2022. Infine, nel piano industriale è stata confermata la scelta di puntare maggiormente in futuro sul business dei veicoli commerciali leggeri.

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