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Dossier Jeep reinventa la Wrangler

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    Dossier | N. 15 articoliAuto, tutte le novità e le tendenze

    Jeep reinventa la Wrangler

    Stesso stile, stesso “charme”. È la nuova Wrangler che dopo aver debuttato al Salone di Los Angeles, Jeep, il brand più internazionale del Gruppo Fca, metterà in vendita dall’anno prossimo in tutti i principali mercati al mondo.

    La quarta generazione dell’icona dell’off-road “a stelle e strisce” resta fedele alla tradizione, merito in particolare di uno stile che è ormai inconfondibile, visto che affonda le sue radici nella mitica Willys del lontano 1941. Forte di dettagli come le sette feritoie, i fari rotondi e i parafanghi separati da un corpo vettura quanto mai squadrato che concede soltanto qualche dettaglio al tempo che passa come le nuove luci a Led.

    Sarà disponibile con carrozzeria a 3 e 5 porte e sono confermati altri capisaldi di tutte le Wrangler: dalle porte asportabili, al parabrezza che si abbassa in avanti, dalla ruota di scorta posteriore a vista, al tetto smontabile in due pezzi e insieme al lunotto, così da offrire al meglio quella tipica sensazione di libertà e al tempo stesso di avventura che fa parte del DNA di tutte le Jeep. Più evidenti, invece, le novità nell’abitacolo con la strumentazione che ora offre un display multifunzioni da 7 pollici tra i due quadranti e lo schermo del sistema infotaiment al centro della plancia che viene proposta nello stesso colore della carrozzeria.

    Numerosi i comandi disponibili, tra cui il cursore per agire sul differenziale centrale, il pulsante per disaccoppiare le barre antirollio e la leva per inserire la trazione anche sulle ruote anteriori, con o senza riduttore. Come dire che la nuova Wrangler rimarrà un fuoristrada duro e puro, ancora di più nella variante Rubicon, come evidenziato dalla “griffe” Trail rated in bella mostra sulla fiancata delle vettura e soprattutto per i pneumatici del tipo artigliato.

    I motori disponibili sono al momento un 2.000 cc turbo a quattro cilindri, un 3.600 cc V6 entrambi a benzina oltre ad un 3.000 cc V6 turbodiesel. La versione Unlimited della Wrangler, in particolare, sarà disponibile esclusivamente con il motore da 3.6 litri V6 a benzina e verrà offerta con una ampia varietà di opzioni, tra cui un hard top a tre pezzi e un differenziale a scorrimento limitato. In futuro potrebbe arrivare anche una variante ibrida.

    La nuova Wrangler verrà prodotta nella fabbrica americana di Toledo nello stato americano dell’Ohio. Nei piani di Jeep c’è anche una versione pick-up della quale si parla da tempo e che, fra l’altro, andrebbe a colmare un “vuoto” che da sempre caratterizza l’offerta del brand Usa.

    Ma per centrare il nuovo target di almeno 2 milioni di unità vendute all’anno è previsto l’arrivo sul mercato di nuovi modelli che da qui al 2020 sono destinati a rinnovare e ad ampliare la gamma Jeep. Dopo la Wrangler sarà la volta di un “ritorno”, quello della Grand Wagoneer, il maxi suv a sette posti pensato per il mercato Nord americano, ma che arriverà anche in Europa per confrontarsi con altri modelli premium attesi sempre per il 2020 e cioè l’Audi A8 e la Bmw X7. Altro passaggio chiave nel futuro della Casa americana sarà quello dell’elettrificazione. Un processo inevitabile come più volte ha confermato lo stesso Ceo di Jeep Mike Manley che si svilupperà entro il prossimo decennio. Per il momento il piano prevede l’adozione di soluzioni ibrido plug-in, una scelta più in sintonia con i valori del marchio di Jeep rispetto all’elettrico puro. Visto che, inoltre, permetterà, di ottenere un nuovo schema di trazione integrale senza l’impiego dell’albero di trasmissione, sistemando gli organi elettrici nella parte dietro. Infine ci sarebbe spazio per un modello più piccolo dell’attuale Renegade che non sarebbe destinato alla sola Europa.

    L’idea è fortemente caldeggiata all’interno di Jeep perché potrebbe materializzarsi come un modello di serie anche nel breve termine, ma nulla è stato ancora deciso e per ora in Jeep non ci stanno lavorando.

    A proposito di “piccole” del Gruppo Fca, Fiat ha da poco festeggiato il record di vendite della Panda, che in versione Cross è ora un quasi piccolo suv da città. Panda giunta alla sua quarta generazione ha già raggiunto quota un milione di unità vendute. Dal 1980, l’anno di lancio ad oggi di Panda ne sono state complessivamente prodotte oltre 7,5 milioni. Fra i numerosi primati incassati sin qui della Panda c’è il fatto che è stata la prima city-car equipaggiata con la trazione integrale e nel 1986 è risultata la prima compatta ad essere disponibile anche con una motorizzazione turbodiesel.

    Nel 2004 la piccola Fiat è stata, inoltre, la prima nel segmento di riferimento ad essere premiata col titolo di “Car of the Year”. La lunga serie di record continua nel 2006 anno in cui la Fiat Panda venne proposta come la prima city-car ad alimentazione a metano prodotta su larga scala. Oggi, infine, la Panda è la vettura a metano in assoluto più venduta in Italia e, nel cumulato dal 2007 a oggi, anche in Europa, tanto che nel febbraio scorso ha tagliato il traguardo delle 300.000 immatricolazioni, un primato assoluto fra le auto a metano, oltre a risultare come tutte le Fiat a metano, compatibile col biometano. Da una super “mini” “sempreverde” come la Panda a un modello comunque compatto e sempre targato Fiat in attesa di un erede. Se ne parla da un po', ma resta ancora in stand by il progetto di sostituire la Punto. Il modello al momento più gettonato è la Argo, l’auto del rilancio del brand Fiat in Brasile. Lunga quattro metri e con un passo di 2,51 metri è realizzata sulla base della piattaforma MP1 deh farebbe pensare a una nuova Punto per le nostre latitudini. Ma al momento la Argo non è destinata al mercato italiano, nonostante sia stata pensata per conquistare anche il pubblico giovane.

    Dotata di luci a Led all’esterno ha un infotainment sviluppato con schermo da 7” e compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. E la strumentazione ai massimi livelli, le bocchette di ventilazione circolari e la fascia centrale della plancia in colore con la carrozzeria confermano l’attualità della Argo. Il bagagliaio ha una capienza di 300 litri e Mopar, la “griffe” che si occupa nel Gruppo Fca delle personalizzazioni dei nuovi modelli, ha già pronte le soluzioni da offrire all’esigente clientela europea. Ma nulla è stato deciso o forse siamo davvero alla vigilia di uno storico cambio di testimone che coinciderà in Fiat con la sostituzione della Punto.

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