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Dossier Quando l’automotive sposa la Silicon valley

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    Dossier | N. 15 articoliAuto, tutte le novità e le tendenze

    Quando l’automotive sposa la Silicon valley

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    Google car. (Afp)
    Google car. (Afp)

    Il mondo dell’auto sta cambiando. Oltre ad una mobilità sempre più attenta alla tutela dell’ambiente, rispetto al passato una delle maggiori differenze riguarda l’entrata nel settore di un lungo elenco di aziende legate alla tecnologia. Se da una parte il tentativo di creare veicoli partendo da zero, come nel caso dell’annunciata ma mai nata Apple Car, si siano rivelati dei buchi nell’acqua, dall’altra l’auto del futuro avrà sempre più bisogno di un lungo elenco di tecnologie per comunicare con il mondo circostante e con l’internet delle cose. Per questo motivo una realtà come Samsung ha investito 8 miliardi di dollari per comprare l’americana Harman entrando così anche nel settore della tecnologia per l’automobile.

    L’azienda statunitense, oltre ad essere un punto riferimento nel settore car audio, realizza impianti di infotainment per l’auto connessa usati da case che spaziano da Mercedes a Bmw fino ad Audi e Vw. Inoltre Harman è al lavoro sulla cybersecurity, come dimostra la realizzazione di una piattaforma battezzata Shield con l’obbiettivo di realizzare una serie di hardware e software in grado di proteggere in tempo reale le auto connesse da attacchi ransomware. Restando tra le aziende della Corea del Sud anche Lg ricoprirà sempre di più un ruolo fondamentale nel mondo dell’auto, a partire dalle collaborazioni con Renault. Naturalmente tra i nuovi attori non ci si può dimenticare di Intel che ha firmato una partnership con Waymo, la società di Google dedicata proprio alle auto senza conducente, che proprio quest’ultima lancerà a breve a Phoenix in Arizona un programma pilota con una vettura a guida autonoma. Tornando a Intel è già partner autorevole di due colossi veri dell’automotive come Bmw e Fca, attraverso la sua controllata Mobileye. Anche la canadese Magna è entrata a far parte del consorzio già articolato su Bmw, Intel e Mobileye che, con l’apporto anche di Fca, ha l’obiettivo di creare una nuova piattaforma per la guida autonoma, attesa al debutto nel 2021. In particolare Magna si concentrerà sullo sviluppo di sensori radar, lidar e telecamere. Anche in casa Microsoft l’automobile ha un ruolo fondamentale, a partire dalla partnership con Baidu per la realizzazione di una piattaforma di guida autonoma basata su Azure. L’azienda di Redmond fa parte della Apollo Alleance, una piattaforma open source per la guida autonoma dove troviamo anche nomi come Bosch, Continental, Nvidia e TomTom e punta ad essere una figura di spicco nei servizi cloud per le piattaforme di guida autonoma. Passando al Gruppo Psa è stato recentemente annunciata l’intesa con Huawei per la creazione di una nuova piattaforma battezzata Connected vehicle modular platform (Cvmp).

    Questa partnership garantirà una gestione sicura delle interazioni digitali tra la vettura e il cloud, assicurando l’integrità, l’autenticità e la riservatezza dei dati. Da questo lungo elenco non ci può dimenticare di Uber, che ha recentemente annunciato l’acquisto di 24mila suv Volvo XC90 per la creazione di una flotta di auto senza pilota tra il 2019 e il 2021. In questo caso qualche dubbio sull’effettiva realizzazione è più che legittima, visto la capacità di Uber negli annunci ad effetto wow, come le auto volanti in collaborazione con la Nasa, più utili ai fini del marketing (e del valore del titolo in borsa) che alla reale implementazione.

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