Segnatevi questo nome: Omer Faruk Kiroglu, professione calciatore. Non è un nuovo talento del calcio mondiale finito nel mirino dei grandi club europei, ma il primo giocatore al mondo il cui tesserino è stato pagato in Bitcoin.
La notizia arriva dalla Turchia, e segna un primato storico nel suo genere, con il fenomeno Bitcoin che approda nel ricco mondo del calciomercato. Le cifre dell'affare, va detto, sono decisamente modeste e lontane dai numeri da capogiro che accomunano le operazioni milionarie in stile Neymar, Coutinho e Pogba. In questa prima occasione con la criptovaluta, la compagine del Harunustaspor, piccolo club che milita nella settima divisione del calcio turco, per avere Kiroglu ha sborsato una somma vicina ai mille euro. E di fianco a 500 euro in contanti, il club di Sakarya ha trasferito sul conto della società di
provenienza 0,0524 Bitcoin (circa 440 euro al cambio odierno). Una mossa, dunque, che ha tutto il sapore del marketing. Il presidente del club, Haldun Şehit, unitamente allo stesso calciatore, sono immediatamente balzati sulle cronache dei maggiori quotidiani turchi. Anche perché l'affare arriva a pochi giorni di distanza da una presa di posizione abbastanza netta da parte del governo turco contro l'utilizzo della criptovaluta.
L'affare Neymar in Bitcoin
Difficile scommettere che l'operazione Kiroglu possa avere strascichi immediati sul calciomercato mondiale. La fluttuazione del Bitcoin è un'incognita troppo rischiosa, oggi, per un mercato florido come quello del calcio. Durante la scorsa estate, ad esempio, il Paris Saint Germain ha acquistato Neymar dal Barcellona per una cifra record di 220milioni di euro. Era agosto, e un Bitcoin valeva circa 4mila euro. Se la transazione fosse avvenuta in criptovaluta, la cifra stanziata sarebbe stata di circa 55mila Bitcoin. Quei 55mila Bitcoin oggi valgono circa 450milioni di euro, cioè più del doppio di quanto speso dai parigini. La volatilità del valore, insomma, potrebbe avere impatti finanziari ingestibili.
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