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Dossier Arrivano più Jeep e una svolta «green»

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Dossier | N. 64 articoliSpeciale Salone di Ginevra 2018, tutte le novità in vetrina

Arrivano più Jeep e una svolta «green»

Adesso è tutto più chiaro. Nonostante i molti «Ne riparliamo a giugno quando presenteremo il piano industriali» pronunciati più volte da Sergio Marchionne in occasione dell’incontro con la stampa al Salone dell’auto di Ginevra, il futuro del Gruppo Fca che l’ad si prepara a lasciare a giugno ha ormai una ben precisa «mission» che coincide con la svolta green anticipata daMarchionne a Ginevra anche per Ferrari e dalla centralità che Jeep avrà nel progetto della futura Fca.

Punto di partenza il futuro dei diversi marchi sui quali Marchionne pur rimandando tutto a giugno ha lasciato intendere qualcosa in più. A cominciare da Ferrari che è alla vigilia di una vera e propria svolta epocale che coinciderà con la prima rossa ibrida, programmata per l’autunno del 2019, mentre sei mesi dopo al Salone di Ginevra del 2020 sarà la volta del primo suv o Fuv come l’ha definito lo stesso Marchionne acronimo di Ferrari utility vehicles sul quale è già impegnato il team del Centro stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni «È il lavoro più complicato che gli sia toccato negli ultimi anni». Ha confermato Marchionne quasi a sottolineare che si tratterà di un’auto con una vocazione «utility» in grado cioè di offrire molte più opportunità di quelle attribuite oggi ad un «rossa», non solo prestazioni o sportività allo stati puro, ma anche convivialità e piacere di guida a bordo anche nel tempo libero. Una svolta che per Marchionne ha un suo perchè: «Negli Stati Uniti gli sport utility a febbraio hanno rappresentato il 70% delle immatricolazioni e se va avanti così in Europa potrebbe raggiungere il 40% tra 2020 e 2022».

Se anche un mito come la Ferrari deve fare i conti con unmondo dell’auto che cambia, la conseguenza logica è la mossa successiva di dare sempre più centralità a Jeep in Fca. Del resto il brand Usa è da sempre il più internazionale nel Gruppo, ma soprattutto opera nel settore degli «utility vehicle» quello più in crescita.

Oltre a numeri importanti ben oltre i due milioni di unità vendute previste per il 2019, Jeep può contare su un ampio portfoglio in arrivo. «Siamo pronti a lanciare il pick-up, un modello dalle potenzialità globali, capace di fare buoni volumi anche fuori dagli Usa. Poi arriverà il mega suv Grand Wagoneer». È la promessa di Mike Manley che si è conquistato il ruolo di manager della provvidenza per Jeep oltre che per Fca. La centralità di Jeep impone, però, una sorta di riposizionamento delle ambizioni di Fiat. Lo storico marchio del Gruppo si concentrerà, infatti, in Sud America dove la leadership di Fca è sempre più consolidata, mentre in Europa spazio allo sviluppo dell’offerta di Panda e dei diversi derivati da un lato e sulla »famiglia» delle 500 dall’altro, mentre non ci sono più margini per un erede dell’attuale Punto. E veniamo al nuovo polo del lusso, rappresentato dai marchi Alfa Romeo e Maserati.

L’integrazione è stata avviata e le condivisioni serviranno ad ampliare la gamma suv dei due brand per coprire la fascia più compatta con Maserati e la più alta con Alfa Romeo. Marchi a parte un altro tema «caldo» all’interno di Fca è l’addio al diesel inevitabile per l’auto, meno per i veicoli commerciali. Nel breve a tamponare la “falla” saranno Gpl e metano, mentre per l’elettrico servirà un’alleanza che garantisca le sinergie industriali necessarie. Il nome più «caldo» è Google già alleato di Fca, ma il «sogno» resta Tesla, anche se itra i papapli ci sono Hyundai e Geely. L’appuntamento per saperne di più è al primo giugno.

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