Onboarding, chatbot, formazione, percorsi di carriera: l’intelligenza artificiale si può applicare non solo alla fase di recruiting del personale, ma anche a molti altri aspetti che riguardano la gestione delle risorse umane. «Diversi studi - spiega Stefano Denicolai, docente di innovation management all’università di Pavia - evidenziano che molti candidati una volta superata la selezione si sentono “abbandonati” a se stessi. Ci sono applicazioni che permettono invece di gestire al meglio questa fase di onboarding, aiutando le persone ad ambientarsi». Che dire poi delle chatbot, i programmi che simulano una conversazione tra robot e persone, sempre più utilizzati ad esempio per fissare le riunioni e programmare le ferie? «Software che si occupano di operazioni relativamente semplici e liberano così del tempo per compiti più impegnativi, tutto a vantaggio dell’efficienza» aggiunge Denicolai. C’è poi l’algoritmo che elabora i corsi di formazione su misura per il dipendente e quello che individua il candidato più adatto per un avanzamento di carriera.
«La macchina aiuta, senza sostituire l’uomo - sottolinea Denicolai -: ci aspetta una rivoluzione più culturale che tecnologica, in cui è fondamentale per molte categorie di lavoratori riuscire a farsi guidare dai dati, sviluppare una cultura della sperimentazione, imparare a dialogare con le macchine».
Anche perché chi cerca lavoro dovrà fare i conti sempre più spesso con selezionatori virtuali. E, ribaltando la prospettiva, potrà avere vantaggi se saprà padroneggiare le informazioni “infinite” e complesse sulle aziende sparse nella Rete, ricercando opportunità di lavoro in linea con le proprie aspettative, anche utilizzando semplicemente lo smartphone, collegandosi “on the go” con le imprese.
«Abbiamo registrato che oltre il 60% delle candidature agli annunci online - spiega Giulio Zani, product manager di Monster.it - arriva da un dispositivo mobile. Per questo abbiamo messo a punto una app che senza necessità di allegare un curriculum, permette di rintracciare in tempi rapidi le offerte di lavoro più interessanti». E visto che si tratta di un sistema “intelligente”, più si va avanti nel fornire informazioni più si selezionano proposte aderenti al proprio profilo. «I primi risultati ci dicono che da app le candidature sono triplicate e le offerte visualizzate sono aumentate di sei volte rispetto al sito web».
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