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Dossier Errori di calcolo e privacy le criticità

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    Dossier | N. 21 articoliBusiness e Tecnologia

    Errori di calcolo e privacy le criticità

    Protezione dei dati personali ed errori di calcolo sono le vere criticità dell’Intelligenza Artificiale. Sono entrambi aspetti su cui occorrerà lavorare sodo per evitare che possano diventare vere e proprie zavorre di questo settore. Dal punto di vista tecnologico, gli errori di calcolo di un algoritmo sono sempre meno frequenti, ma esistono. L’Intelligenza Artificiale ha limiti ben noti. Se prendiamo ad esempio un dialogo fra un essere umano e un software chatbot, è evidente che esistano confini oltre i quali la macchina, oggi, non riesce ad andare, e richiede l’intervento umano. Non va dimenticato, poi, che in questi anni di sviluppo frenetico gli algoritmi con intelligenza autonoma hanno più volte prodotto autentiche gaffe: il chatbot Zo (progettato da Microsoft) definì «molto violento» il Corano, mentre il riconoscimento facciale progettato da Google, nel 2015 definì «gorilla» due persone di colore passate sotto lo scan. Segni evidenti che il lavoro da fare è ancora tanto, insomma.

    Altro capitolo molto scottante è quello relativo ai dati, anche in virtù dell'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla privacy. Si può dire che l’Intelligenza Artificiale sia uno spettatore molto interessato del tema Gdpr. Il nuovo dettame europeo, infatti, avrà ricadute sulla definizione di quali dati potranno essere processati e come dalle varie imprese. L'AI si pone l'obiettivo – tra gli altri – di processare i dati. Dunque, l'impostazione degli ambiti di lavoro dell'AI in logica di monetizzazione dei dati non può prescindere da un confronto con la governance di gestione dei dati e i processi di gestione della privacy dell’impresa. Sarà necessario, insomma, un settaggio iniziale corretto, e cioè impostato sulla raccolta dei dati davvero utili.

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