Roma - Buona la prima. La prima edizione della Formula E a Roma si conclude con la vittoria della DS Virgin del pilota britannico Sam Bird e con un lungo elenco di commenti positivi tra ospiti, politici e pubblico arrivato nella zona dell'Eur. Aiutato dal meteo e dal costo del biglietto ridotto, con cifre diametralmente opposte alla Formula 1, l'E-Prix di Roma ha regalato spettacolo in pista grazie ai tanti sorpassi ma soprattutto al ritiro del pilota della Mahindra Racing Felix Rosenqvist, partito in prima posizione, che al 23° giro quando si trovava in testa diceva addio alla vittoria a causa della rottura di una sospensione dopo aver urtato un cordolo.
Bird si è ritrovato così primo, ma ha dovuto dare il 110% per non lasciare spazio a Mitch Evans (su Jaguar Racing) e Lucas di Grassi (Audi Sport Abt), protagonista di una rimonta da manuale facendo anche segnare il giro veloce in 1:38.503. Alla fine il pilota della Jaguar non è riuscito a tenere la sua posizione è ha tagliato il traguardo al nono posto, mentre al secondo si è piazzato Lucas di Grassi e al terzo Andrè Lotterer.
Formula E, a Roma per 5 anni
Archiviato il risultato in gara, rimane il grande interesse per un campionato che in pochi anni è riuscito a conquistare gli onori della cronaca, nonostante il vero interesse da parte del pubblico sia tutto da valutare. Sicuramente l'approvazione politica è ai massimi storici, con la sindaca Raggi che ha confermato come «lavoreremo ad un protocollo di lunga durata. È sbocciato un amore» per avere la Formula E a Roma per i prossimi 5 anni.
Anche il leader M5s Luigi Di Maio ha mostrato grande interesse: «Qui si lancia un concetto di auto del futuro» ha sottolineato ai microfoni di Italia Uno poco prima dell'inizio del Gran Premio. Queste vetture, ha detto, «hanno prestazioni eccezionali»: questo vuol dire che si può cominciare a pensare diversamente, che possiamo «accompagnare i figli a scuola con l'auto elettrica» e i «giovani a 18 anni devono cominciarla a desiderare».
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