Nel 2017 i turisti che hanno speso di più per viaggiare sono stati i cinesi: secondo la World Tourism Organization, agenzia delle Nazioni Unite dedicata allo studio dei flussi turistici globali, lo scorso anno i cittadini cinesi in viaggio all’estero hanno speso 258 miliardi di dollari, cifra in aumento del 5% rispetto al 2016. Entro il 2030, poi, secondo le stime del China Outbound Tourism Research Institute, società di ricerca con sedi ad Amburgo e Pechino, saranno 400 milioni a viaggiare all’estero, un boom rispetto ai 145 milioni che hanno varcato i confini del Paese asiatico nel 2017.
Milioni di persone che si spostano anche e soprattutto per fare shopping nelle città europee simbolo della moda e del lusso. Sempre nel 2017, secondo Global Blue, società leader nei servizi di tax free shopping, i turisti cinesi hanno generato il 30% degli acquisti tax free sia in Italia sia in Europa, con un aumento della spesa a doppia cifra rispetto al 2016. Acquisti che in Italia sono concentrati soprattutto a Milano, nel Quadrilatero della moda: in quelle vie, sempre secondo le rilevazioni di Global Blue, dal 2016 ai primi quattro mesi del 2018, il peso dello shopping dei turisti cinesi è cresciuto del 2,3%, più del doppio della media nazionale italiana, pari all’1%. Se la quota era del 31,2% nel 2016, è passata al 33,5% nei primi quattro mesi di quest’anno.
Alla luce del prossimo boom delle partenze dalla Cina, queste percentuali mettono in evidenza luminose potenzialità per lo shopping in città. Tuttavia, accanto a una progressione quantitativa, il turismo cinese è anche in piena evoluzione qualitativa: si tratta di persone sempre più preparate sui brand e i loro prodotti, anche grazie a un massiccio uso del web e dei social, piattaforme usate soprattutto per un fitto scambio di informazioni e recensioni. Per questo, e per sfruttare appieno il vantaggio competitivo di Milano, Global Blue ha organizzato per i circa 150 associati di MonteNapoleone District, il “Sales Cultural Training China”, una giornata di formazione focalizzata sul miglioramento del servizio di vendita rivolto ai clienti cinesi.
Fra le indicazioni degli esperti, quella di limitare gli sguardi diretti, evitare il contatto fisico, proporre dei suggerimenti ma rispettando desideri e preferenze dei clienti, essere sorridenti, efficienti, veloci. Molto apprezzati sono anche l’offerta di una tazza di tè e un servizio di riaccompagnamento in hotel dopo lo shopping. Da evitare, anche per l’impacchettamento degli acquisti, i colori bianco e nero, che la cultura cinese associa alla sfortuna, mentre sono da preferire rosso e giallo, tonalità di buonaugurio.
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