Alla vigilia del suo primo incontro annuale con il mercato il nuovo presidente della Consob, Mario Nava, dà concreta attuazione alla dichiarazione programmatica di voler rafforzare la collaborazione con Banca d’Italia. Nava e il governatore Ignazio Visco dimostrano inoltre, con l’accordo-quadro per «la collaborazione e il coordinamento nell’esercizio delle funzioni di vigilanza e di risoluzione», di saper offrire una risposta rapida e operativa alle richieste formulate dalla Commissione d’inchiesta sulle banche.
Come si ricorderà, infatti, nelle sue conclusioni la commissione Casini sottolineava l’esigenza di arrivare a disporre di un archivio comune fra le due autorità relativamente alle ispezioni svolte e ai loro esiti, in modo da ridurre a priori la capacità di elusione delle prescrizioni contenute nei prospetti Consob da parte delle banche. Ebbene, l’accordo-cornice appena sottoscritto fra i due vigilanti del sistema finanziario enfatizza «l’impegno di ciascuna Autorità a prestare all’altra la più ampia ed effettiva collaborazione, anche al fine di contenere gli oneri gravanti sugli operatori ed evitare duplicazioni nell’esercizio delle attività».
Ma, concretamente, a che cosa punta la nuova intesa, che supera in modo fattivo anche i momenti di tensione intervenuti nei mesi scorsi fra le authority? Di certo, il primo campo di applicazione sarà quello relativo alla Mifid 2, che regola i rapporti fra intermediari e risparmiatori, per evitare che si ripropongano in futuro comportamenti devianti come il misselling o i prestiti baciati. Un percorso possibile è quello di arrivare a svolgere ispezioni congiunte sullo stesso intermediario, ciascuno per i profili di propria competenza.
Un altro terreno sul quale l’accordo-quadro è suscettibile di sviluppi futuri riguarda il contrasto dell’abusivismo finanziario che si svolge sul web. E un tema in forte sviluppo, che certamente potrà essere oggetto della nuova intesa fra Bankitalia e Consob riguarda il fintech. Del resto, nel testo si stabilisce che le competenze dei comitati strategico e tecnico istituiti sin dal primo protocollo d’intesa (che risale al 2007) vengano estese a tutte le materie e agli ambiti di comune interesse. È quindi ipotizzabile che vengano in futuro definite forme di collaborazione codificata anche fra i due arbitri : quello bancario e finanziario gestito sotto l’egida di Bankitalia e quello per le controversie finanziarie che fa capo a Consob.
Un’area che pure potrebbe vedere momenti di più stretta collaborazione riguarda l’educazione finanziaria. È infine presumibile che anche nel campo sanzionatorio Consob e Bankitalia puntino a ottimizzare il coordinamento, allo scopo di garantire il pieno rispetto del principio “ne bis in idem”.
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