Risparmio

Dossier «Le tre ragioni per cui le compagnie devono puntare sul private debt»

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    Dossier | N. 6 articoli Dove mettono i nostri risparmi

    «Le tre ragioni per cui le compagnie devono puntare sul private debt»

    Parla Massimo Figna fondatore e ceo di Tenax Capital: tre anni fa ha lanciato il fondo Tenax Italian Credit Fund e che il prossimo 23 aprile debutterà sul mercato italiano con Tenax Pmi, il secondo fondo di private debt dedicato alle piccole e medie imprese. Un’iniziativa che avrà una parziale copertura del Fondo di garanzia europeo, che mitigherà i rischi rendendo lo strumento più accessibile anche alle compagnie vincolate da Solvency II negli investimenti. Tenax Italian credit fund, che ha da poco chiuso gli investimenti, ha erogato 75 milioni di prestiti ottenendo un tasso interno di rendimento del 6%- 6,5% lordo. Ha effettuato 17 operazioni.

    Il private debt è un settore promettente, ma i volumi sono contenuti rispetto alle attese e all’Europa. Perché?

    In Italia il segmento non è ancora decollato: negli ultimi 5 anni ha raccolto meno di 2 miliardi (pari al 3% della raccolta europea di 54 miliardi). È un’asset class molto sviluppata all’estero mentre da noi l’89% dei crediti delle Pmi arriva dal settore bancario. Ma l’implementazione del nuovo standard contabile Ifrs 9 (noto come Basilea 4) disincentiverà ancora di più le banche a erogare il credito a medio lungo termine, in particolare verso le aziende con un fatturato inferiore ai 150 milioni di euro. Il private debt potrà dunque giocare un ruolo rilevante in questo segmento dove ci sono molte Pmi di qualità.

    Tra i principali investitori dei suoi fondi ci sono quasi tutti i gruppi assicurativi con cifre però contenute.

    È vero, eppure i fondi di private debt sono ideali per gli assicuratori per una serie di motivi: 1) il profilo di rischio è più contenuto rispetto ai bond in quanto sono strumenti collateralizzati; 2) l’illiquidità del segmento, paradossalmente, migliora il profilo rischio/rendimento grazie all’extra rendimento previsto a parità di rating dell’azienda sottostante; 3) questi strumenti sono floater (a tasso variabile) e dunque adatti nello scenario di tassi in aumento che si profila. Infine vanno nella direzione caldeggiata da Mario Draghi: favoriscono la creazione di un mercato di capitali.

    Tra pochi giorni debutterete con un nuovo fondo, quali caratteristiche avrà?

    Tenax Pmi, che lanceremo il 23 aprile, ha un target di raccolta di 200 milioni ed è una soluzione unica in Italia. Per tutte le operazioni di finanziamento ricorreremo al Fondo di garanzia europea degli investimenti, l’organismo presieduto da Pier Luigi Gilibert che coprirà al 50% alcune emissioni da noi selezionate. È un ulteriore elemento positivo in quanto questa garanzia dimezza l’assorbimento di capitale richiesto alle compagnie da Solvency II. Il tutto con un costo di 25 basis point annui.

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