Cent’anni fa in Giappone nacque lo Shokosha Watch Research Institute, luogo di ricerca applicata ai segnatempo per creare l’orologio perfetto, il primo dei quali venne presentato solo sei anni dopo la fondazione del centro: un orologio da taschino. Dovettero passare altri sei anni per abbinare alla vocazione di ricerca anche uno scopo commerciale: nel 1930, infatti, il centro Shokosha divenne un’azienda e cambiò il suo nome nel più immediato Citizen. Un nome che ancora oggi è protagonista del mondo dell’orologeria, con uno sguardo sempre orientato alla ricerca tecnologica. Citizen non è solo un brand ma un gruppo: è una multinazionale dell’orologeria, quotata alla Borsa di Tokyo, che ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi per 154,4 miliardi di yen ( circa 1,2 miliardi di euro al cambio attuale), in aumento dello 0,7% sul primo semestre dell’anno precedente.
L’anno che si sta per chiudere è stato decisivo anche sul fronte del rafforzamento della presenza italiana del gruppo Citizen, che nel nostro Paese ha dato vita a un vero e proprio hub operativo che ha preso la forma del gruppo Citizen Watch Italy cui fanno capo tutti i marchi nel portafoglio della casa madre giapponese: Citizen; Vagary, lanciato alla fine degli anni Novanta; Smile Solar; Bulova, marchio acquisito dal gruppo nel 2008, e Frederique Constant, rilevato invece due anni fa. Proprio su questi due brand – che ora Citizen Watch Italy gestisce direttamente - si concentra la strategia di sviluppo dell’azienda.
Frederique Constant è un marchio di orologi da uomo e da donna - collabora da tempo con Gwyneth Paltrow, cui ha dedicato un modello Hearthbeat - realizzati in Svizzera. Nel 2018 ha festeggiato un compleanno importante: i 30 anni dalla fondazione. A crearlo sono stati Peter Stas e Aletta Stas-Bax, appassionati di orologi che proprio nel 1988 hanno deciso di cambiare vita, abbandonare le rispettive carriere e fondare un brand di segnatempo fatti in modo artigianale, Swiss Made, con un background di ricerca tecnologica e, soprattutto, con un prezzo accessibile. Lo hanno intitolato ai rispettivi bisnonni: Frederique e Constant. Il primo cliente del marchio, la cui collezione di debutto venne presentata nei primi anni Novanta a una fiera a Hong Kong, è stato proprio un giapponese.
Oggi della collezione di orologi Frederique Constant, che concentra in house tutte le fasi di ideazione e produzione, fanno parte anche degli orologi ibridi che abbinano le tecnologie più recenti alla classica manifattura svizzera . Per i 30 anni, invece, Frederique Constant ha lanciato il Perpetual Calendar Tourbillon Manufacture in serie limitata, con nuovo movimento automatico in house (FC-975) che perfeziona la sua funzione principale di correggere gli errori dovuti all’effetto della gravità terrestre sul movimento in posizione verticale.
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