Una crescita tre volte superiore a quella del settore. Nuove aperture in aree strategiche. E un innovativo concetto di boutique digitale. Per Hublot il 2018 si avvia a essere ricordato come un anno denso di significati. Senza contare l’esperienza legata ai Mondiali di calcio in Russia, i primi disputati nell’era dei social. «Il ritorno di cui Hublot ha beneficiato in termini di visibilità è andato oltre le aspettative» commenta Ricardo Guadalupe Ceo della maison.
«La collezione di orologi connessi concepiti per Russia 2018 sono andati esauriti. L’audience raggiunta dal brand è stata altissima: durante le partite dei mondiali il marchio, ben visibile sulla lavagna luminosa del quarto uomo, è stato inquadrato in televisione per un totale superiore ai 20 minuti. Il ritorno d’immagine online e sui canali digitali è stato perfino superiore a quello televisivo. Una soddisfazione enorme – prosegue Guadalupe – alla quale si aggiunge quella di aver visto trionfare una squadra allenata da “un amico della marca” come Didier Deschamps».
Ma la partita più avvincente Hublot la sta giocando sul campo dei risultati. E in questo caso Guadalupe, nei panni di coach, ha più di un motivo per essere soddisfatto della propria squadra. «Il settore sta vivendo un momento positivo. Dall’inizio dell’anno a oggi le esportazioni di orologi svizzeri hanno segnato un +6 per cento. Hublot sta progredendo più velocemente del mercato, forte di una crescita a doppia cifra e stimiamo di chiudere il 2018 con un fatturato intorno ai 600 milioni di franchi svizzeri (527 milioni di euro circa) pari a un +20% rispetto all’anno precedente» continua Guadalupe.
A trainare le performance della casa orologiera di Nyon stanno contribuendo tutti i principali mercati con Cina, Hong Kong e Macau in grande evidenza. Non è da meno l’Italia, area geografica sempre più cruciale nelle strategie della maison. In quest’ottica si spiega l’imminente apertura di un nuovo flagship store a Roma che si affianca alle boutique presenti a Milano, Capri e Porto Cervo, quest’ultimo stagionale. La maison ha appena avviato un progetto di boutique, questa volta digitale, con l’obiettivo di raggiungere i clienti ovunque essi siano offrendo un’esperienza di acquisto a distanza ancora più coinvolgente. L’idea alla base del progetto è permettere al consumatore di stabilire, partendo dal sito della maison, un contatto in tempo reale, facendo leva su Skype e FaceTime, con il personale della boutique Hublot più vicina in modo da ottenere tutta una serie di informazioni compreso un accesso per la visualizzazione in 3D degli orologi. Da qui il percorso prosegue nel mondo reale tramite un appuntamento per finalizzare l’acquisto nel punto vendita.
Per ora il servizio della Hublot Digital Boutique è disponibile solo sul mercato americano con una piattaforma dedicata, ma a breve sarà esteso a tutto il mondo. «È un primo passo nella direzione dell’e-commerce che vogliamo approcciare con estrema cautela – racconta Guadalupe –. Il processo di acquisto di un orologio di alta gamma non può limitarsi solo a un click sulla tastiera ma deve partire da un’esperienza da far vivere al consumatore».
Ad accelerare questo passaggio potrebbe contribuire il riscontro che avrà l’edizione limitata del Big Bang Meca-10 P2P presentata alcune settimane fa per festeggiare il traguardo dei 10 anni di Bitcoin. Disponibile in una serie di soli 210 esemplari sarà acquistabile in criptovaluta e solo online.
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