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Dossier L’esplosione creativa di Bulgari fra design preziosi e nuovi movimenti

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Dossier | N. 40 articoliÈ tempo di orologi

L’esplosione creativa di Bulgari fra design preziosi e nuovi movimenti

Il Divas’ Dream Roman Nights, tra le ultime novità di Bulgari nella collezione femminile. L’orologio, in oro bianco, diamanti e avventurina, costa 41.000 euro
Il Divas’ Dream Roman Nights, tra le ultime novità di Bulgari nella collezione femminile. L’orologio, in oro bianco, diamanti e avventurina, costa 41.000 euro

Di Bulgari si è parlato molto negli ultimi anni in termini di innovazione nel settore orologi. Al centro delle strategie dell’azienda la ricerca nel campo degli ultrapiatti, che ha portato a 4 record del mondo stabiliti dal 2014 a oggi con la collezione Octo; nello stesso periodo si sono concentrati premi e riconoscimenti relativi sia alla tecnica che al design.

«Quando abbiamo intrapreso questo percorso nel 2011 - racconta Guido Terreni, direttore generale divisione orologi di Bulgari - il nostro obiettivo era unicamente l’innovazione. Laddove l’orologeria tradizionale tende a rimanere legata al passato, noi siamo convinti che il nuovo possa condurre verso un ”mondo migliore”. Dopo aver individuato nell’ultrapiatto il terreno favorevole nel quale esprimere la nostra visione contemporanea dell’orologeria, ci siamo concentrati sul design e solo dopo abbiamo avviato la ricerca sui movimenti. In pratica, il nostro modo di procedere è stato l’opposto del metodo tradizionale svizzero, che parte dal movimento e lo ”veste” con un determinato habillage».

Il direttore generale della divisione orologi Guido Terreni

«L’oggetto che ne è scaturito - aggiunge Terreni - è il nostro game changer, un orologio che cambia le regole del gioco e segna una svolta per il futuro, perché dopo aver indossato per un certo tempo un Octo Finissimo qualunque altro ultrapiatto apparirà come un oggetto fuori dal tempo. Gli operatori del settore, ma soprattutto il pubblico, hanno compreso tutto questo, facendo sì che Octo diventasse quello che è oggi: la nostra firma per l’orologeria maschile, seconda in valore solo a Serpenti, con il suo best-seller che è Finissimo Automatico».

Anche l’orologeria femminile – che per tradizione e fatturato resta il segmento trainante della marca nel comparto orologi – sta vivendo un’ottima stagione creativa da Bulgari, con i modelli iconici Serpenti, i nuovi Lvcea Tubogas e Skeleton, ma anche con orologi di grande complessità tecnica. «Indubbiamente c’è qualche segnale di cambiamento in un settore che tuttavia rimane al 70% maschile – continua Terreni – ma anche in questo caso l’approccio di Bulgari è diverso. Noi siamo italiani e gioiellieri, e questa identità ci porta a creare degli oggetti pensati al femminile. Per fare qualche esempio, quando mostriamo la meccanica nel Lvcea Skeleton, ne facciamo un uso fortemente estetico; e se realizziamo una grande complicazione, come il Diva Finissima, lo pensiamo con tutte le caratteristiche di un orologio da donna, esaltate dallo charm che attiva la ripetizione. Potrei citare ancora il Divas’ Dream Roman Nights, interpretazione poetica delle notti stellate nel cielo di Roma, con l’indicazione misteriosa delle ore e dei minuti sui due dischi in avventurina del quadrante».

Quest’ultimo orologio ha fatto parte di una selezione di capolavori contemporanei del brand presentata recentemente a Shanghai. «In Cina siamo presenti da tempo con la gioielleria - afferma Terreni - ma è tempo di farci conoscere di più anche come orologiai ed è per questo che a Shanghai abbiamo voluto mostrare diversi aspetti della nostra produzione e creatività. Tra tutti, segnalerei un Grande Sonnerie con calendario perpetuo, il più complicato dei nostri movimenti Grande Sonnerie: ne realizziamo circa 4 o 5 l’anno e ne siamo molto orgogliosi, perché simili capolavori ci collocano con i migliori fabbricanti svizzeri di orologi complicati. Quello cinese è un mercato giovane e potenzialmente molto interessante. Per farci apprezzare dobbiamo farci conoscere bene, perché quanto più si è compresi, tanto più si ha successo».

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