Montblanc è sempre più connesso con il mondo degli smartwatch, segmento di mercato approcciato l’anno scorso che si conferma cruciale nelle strategie di sviluppo della maison. Il lancio del Summit 2 di alcune settimane fa è un segnale forte che va in questa direzione.
Tante le novità: a iniziare dalla cassa che rispetto alla versione precedente si presenta più compatta e con un diametro contenuto in 42 mm. Una soluzione che permette di allargare il target catalizzando così anche l’interesse di un pubblico femminile. Ecco perché alle dimensioni ridotte si abbina la possibilità, attraverso il configuratore, di personalizzare il look del quadrante richiamando lo stile e i codici delle collezioni femminili Bohème Date e Classic.
Il vero asso il Summit 2 lo cala sul fronte delle prestazioni. Il dispositivo connesso di Montblanc si avvale del supporto del nuovo chipset Snapdragon Wear 3100 di Qualcomm, tra i più potenti in circolazione, e grazie al quale l’utente può gestire un’enorme quantità di funzioni utili soprattutto per chi viaggia molto. E così se avere a portata di mano le informazioni relative alle ore locali nel mondo è ormai un dato acquisito, altrettanto non si può dire per chi è alla ricerca del rimedio migliore per minimizzare gli effetti del jet lag.
Un aiuto concreto arriva da Timeshifter, l’applicazione sviluppata grazie ai contributi di Steven W. Lockley, professore ad Harvard e oggi tra le massime autorità specializzate nella medicina del sonno e dei ritmi circadiani; e di Smith L. Johnston ufficiale medico con una lunga esperienza alla Nasa. Utilizzata con successo da astronauti e atleti, soprattutto piloti di Formula Uno, Timeshifter fornisce, basandosi sui parametri del sonno dell’utente, consigli utili per recuperare velocemente gli scompensi soprattutto nei viaggi intercontinentali, dettati dal cambio di fuso orario.
E, sempre in tema di viaggio, il Summit 2 si rivela particolarmente utile grazie a Google Assistant. Si tratta di un vero e proprio assistente virtuale che si può attivare attraverso un microfono presente sull’orologio per ottenere indicazioni stradali e perfino traduzioni in tempo reale. Il tutto sempre a portata di polso.
Il salto di qualità sta proprio nel fatto che il Summit 2 si smarca dalla presenza ingombrante dello smartphone, un supporto fin qui sempre necessario per interagire con la grande quantità di notifiche, come le e-mail o gli aggiornamenti dei social media, diventate ora gestibili anche attraverso lo smartwatch. La linea di confine tra dispositivo connesso e orologio si azzera nel disegno della cassa che rimanda ai codici estetici di Montblanc.
Un legame rilanciato attraverso l’utilizzo di materiali raffinati che, oltre all’acciaio, annoverano anche il titanio e dalla possibilità di abbinare 11 opzioni di cinturino intercambiabile tra cui quelli in maglia milanese in acciaio, in caucciù, nylon o in pelle pregiata.
© Riproduzione riservata