Con i suoi 160 anni, compiuti proprio nel 2018 e festeggiati anche a Basilea, la più importante fiera di settore, Philip Watch può dirsi il più antico marchio italiano di orologi swiss made. Fatto in Svizzera, ma dall’anima veneta: appartiene al gruppo Morellato e quando Massimo Carraro ne parla, lo fa con orgoglio. Le ibridazioni danno sempre buoni frutti, se fatte con rispetto e visione di medio-lungo termine: Philip Watch ha tutte le caratteristiche dell’eccellenza manifatturiera svizzera e aggiunge un tocco di italianità nello stile (anche perché Morellato è leader nel segmento dei cinturini).
Philip Watch nacque a Napoli nel 1858, tre anni prima dell’unità d’Italia: da laboratorio artigianale è diventato un brand di riferimento per gli orologi da uomo nel medio e medio-alto di gamma: alcuni modelli, come il Panama, superano i 5mila euro. Entrato nel gruppo Morellato nel 2006, oggi è strategico per la crescita e l’internazionalizzazione, con il 50% di pezzi venduti all’estero. Per festeggiare i 160 anni, Philip Watch ha presentato a Baselworld il Sunray automatic power reserve. «Un modello che rappresenta perfettamente il percorso che abbiamo fatto negli anni - spiega Massimo Carraro - lavorando nell’ottica di conservare e di valorizzare tutti quei valori che hanno arricchito la storia del brand, affiancando ad uno stile d’impronta classica e di rigore e solidità stilistica, uniti all’innovazione tecnologica».
Il 2018 è stato un anno importante per il gruppo veneto per molte ragioni. Dal lancio di Tayroc, instant brand creato a Birmingham da giovani designer britannici e distribuito in esclusiva da Morellato (si veda Moda24 del 13 ottobre), alla crescita di Bluespirit, prima catena retail italiana di gioielleria. Con l’apertura, all’inizio del mese, di un flagshipstore a Euroma2, celebre centro commerciale della capitale, Bluespirit ha raggiunto il traguardo dei 160 punti vendita in Italia. Poi ci sono il successo del portale di vendite online kronoshop.com; i lanci di nuovi modelli di un altro brand di orologi “classici” del portafoglio, Lucien Rochat, e le collezioni Morellato di gioielli e orologi pret-à-porter. Last but not least, il restyling del logo, che ora comprende, sotto il nome, la dicitura Venezia 1930: l’azienda nacque infatti 88 anni fa ed è giusto ricordarlo, in un mondo dove lo storytelling è diventato una leva strategica.
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