Terzo appuntamento stagionale con la Formula E. Dopo le tappe in Arabia Saudita e in Marocco è la volta del Cile e della capitale sua Santiago.
Inutile dire che ancora non c'è una vettura che abbia preso il largo, nonostante avrebbe potuto farlo la Bmw che vinta la prima gara a Ryad, si è eliminata per la sconsiderata condotta di gara dei due piloti che si sono praticamente eliminati invece di portare a casa una doppietta che sembrava ormai alla loro portata.
È pur vero che i due vincitori delle prime due tappe stagionali, Antonio Felix Da Costa e Jerome D'Ambrosio, hanno chiuso la scorsa stagione rispettivamente in quindicesima e quattordicesima posizione, ma soprattutto Da Costa non aveva a disposizione una Bmw apparsa subito la monoposto da battere sin dai primi test a Valencia.
Non si può certo dire, dunque, che il campionato riservato alle vetture elettriche proponga sempre gli stessi volti. Una premessa che si abbina ad un'altra altrettanto evidente: il circuito cittadino di Santiago del Cile, infatti, è sempre stato teatro di belle sfide, l'ultima in ordine di tempo, quella dell'anno scorso dove a darsi battaglia era stati il francese Jean-Eric Vergne e il compagno di squadra il tedesco Andre Lotterer confermati anche per quest'anno con la DS Techeetah.
Battaglia, dunque, aperta fra gli 11 team e le 22 monoposto di Formula E di seconda generazione che si sono sfidati sul tracciato cileno che conta ben 11 curve, per un totale di 2 chilometri e 348 metri da percorrere per 45 minuti e 1 giro.
La gara è partita con la Nissan di Sebastien Buemi davanti a tutti al posto di Lucas Di Grassi, autore della pole con l'Audi ma penalizzato dai commissari e retrocesso all'ultimo posto per un'infrazione nella procedura di rientro dal suo giro di qualifica.
Pole quindi assegnata a Buemi, fra l'altro protagonista nel secondo turno di prove libere di un violento impatto frontale contro le barriere, che ha costretto i commissari a esporre le bandiere rosse. A fianco di Buemi Pascal Wehrlein, alla sua sola seconda presenza in Formula E, con la Mahindra. Massa è 9° con la Venturi. Solo 20°, cioè terz'ultimo, il leader D'Ambrosio.
Al via partenza regolare: Buemi ha mantenuto il comando davanti a Wehrlein, ma fin dai primi giri è iniziata la bagarre, che ha assegnato il successo finale all'inglese Sam Bird del team Virgin. Primo pilota a uscire di scena è stato Vergne della DS Techeetah, secondo in classifica generale, finito nelle retrovie per un testa coda. Buemi ha dovuto difendersi dagli attacchi di un Wehrlein molto aggressivo, a sua volta tallonato da Bird, che ingaggia un duello con il tedesco della Mahindra fino a superarlo. A quindici minuti dalla fine della gara il colpo di scena: il leader Buemi, messo sotto pressione da Bird, tocca il muro ed è costretto al ritiro. Bird passa in testa ma deve difendersi dagli attacchi di Wehrlein.
Una battaglia durata fino all'ultimo giro. Bird resiste e vince, Wehrlein conquista un ottimo secondo posto, terzo un altro pilota tedesco: Daniel Abt con Audi. Ritirato Massa.
E veniamo alle classifiche finali il belga Jerome d'Ambrosio, su Mahindra, resta primo nella classifica piloti con 44lunghezze, ma con un solo punto di vantaggio su Bird con la Virgin (43). Terzo posto a pari punti (28) per il portoghese Antonio Felix Da Costa su Bmw, per il campione del mondo in carica, il francese Jean Eric Vergne con la Ds Techeetah e per Robin Frijns della Virgin. Tra i team, al comando c'è ora la Virgin Racing con 71 punti seguita da Mahindra con 62 punti, terza è DS Techeetah con 47 punti.
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