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3/5 Il pressing degli ortodossi M5s per il sì all'autorizzazione a…

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    le tensioni nella maggioranza

    Tav, autonomie, caso Diciotti, reddito di cittadinanza, nomine: i 5 dossier su cui litigano Salvini e Di Maio

    Autonomie, Tav, caso Diciotti con la richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini, ma anche decretone reddito di cittadinanza - quota 100, nomine e strascichi sulla linea da tenere nei confronti della crisi del Venezuela, dopo che comunque si è trovata una quadra in una mozione di maggioranza presentata dal ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi in parlamento. Sono cinque i dossier (più uno) che animeranno i rapporti tra i due azionisti di maggioranza dell'esecutivo Conte, Lega e Cinque Stelle, nei prossimi giorni. Sui singoli capitoli peseranno due elementi, uno che appartiene al passato e uno al futuro. Il primo: la vittoria del centrodestra alle elezioni di Abruzzo, con la Lega primo partito, e il deludente risultato M5s. Il secondo: la marcia di avvicinamento, già iniziata, verso alle elezioni europee del 26 maggio. Di Maio ha disertato il vertice di governo (già rimandato in più di un'occasione) che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi con Conte e Salvini.

    3/5 Il pressing degli ortodossi M5s per il sì all'autorizzazione a procedere per Salvini sul caso Diciotti

    Un'altra incognita che incombe sulla tenuta della maggioranza riguarda il caso Diciotti, e in particolare la richiesta del Tribunale dei ministri di poter processare Matteo Salvini (indagato per abuso di potere e sequestro di persona) per aver impedito a 177 migranti di scendere dalla nave. Qui il rischio di una spaccatura è molto alto. Domani, mercoledì 13 febbraio, tornerà a riunirsi la Giunta per le immunità del Senato. La “debacle” del Movimento in Abruzzo potrebbe spingere i pentastellati a puntare decisamente verso un via libera all'autorizzazione. Se da un lato questa scelta consentirebbe a Di Maio di serrare le fila all'interno del Movimento, venendo incontro alle richieste dell'ala ortodossa capitanata dal presidente della Camera Roberto Fico, dall'altra potrebbe determinare la reazione dell'alleato di governo. In più di un'occasione Salvini ha messo in evidenza che la linea politica in materia di gestione dei migranti e sicurezza è condivisa da tutto l'esecutivo. Lo stesso Conte si è assunto la responsabilità delle scelte fatte in quella circostanza.

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