Enav lancia assieme a Leonardo, Telespazio e Ids la nuova piattaforma D-Flight per il controllo del volo dei droni e si prepara ad avviare da settembre la sperimentazione del controllo remoto dei voli. Tra le aziende coinvolte nel progetto, supportato dalla Ue con un finanziamento di 4 milioni, ci sono le Poste Italiane. E questo perché tra le iniziative sperimentali ci sarà la consegna dei pacchi, che partirà in una prima fase nelle aree rurali e difficile da raggiungere.
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«La sperimentazione nel nostro settore è un passaggio obbligato per verificare che queste attività avvengano nella massima sicurezza - spiega l’ad di Enav, Roberta Neri -. Entro la fine dell’anno D-Flight implementerà la piattaforma (al momento è attivo un portale per la registrazione dei droni ad uso industriale, ndr) con componenti applicative che consentiranno il controllo remoto dei voli. Il percorso cammina di pari passo con l’evoluzione regolamentare alla quale lavora l’Enac e che prende a riferimento anche l’esito della sperimentazione e dell’evoluzione tecnologica».
Per la consegna dei pacchi con i droni in tutto il territorio da parte di Poste, e in realtà anche da parte di altri player come ad esempio Amazon, ci vorrà ancora tempo. «Perché il servizio possa essere a tutti gli effetti operativo bisognerà attendere il 2022 - continua la Neri -. È chiaro che allora assisteremo a una rivoluzione in termini di utilità sociale e industriale determinata dall’utilizzo massivo dei droni. Da settembre e negli anni a seguire saranno però possibili iniziative sperimentali a livello locale».
Enav conta di vendere i servizi a supporto del controllo remoto dei droni per avere una fonte di ricavo dalle attività non regolate e anche per esportare all’estero questo know-how. «Nel piano varato lo scorso anno sono previsti introiti nel 2022 per 12 milioni - chiosa l’ad - ma si tratta di una stima molto conservativa. Le potenzialità di sviluppo di questo settore sono enormi».
Lunedì prossimo la società approverà i conti 2018 che ancora una volta si preannunciano record. «Già a settembre abbiamo migliorato la guidance sull’Ebida margin, elevandolo al 33% - spiega l’ad -. Lo scorso anno abbiamo avuto una crescita inattesa per il traffico di rotta, pari al 9,3 per cento. Un trend confermato anche a gennaio, che ha chiuso con un incremento dell’8 per cento». Visti i risultati gli investitori spingono per una revisione al rialzo della politica dei dividendi. «Sinora ci siamo impegnati a garantire un aumento del 4% della cedola anno su anno: questo avverrà per il 2018 con la distribuzione di un dividendo di 105 milioni (101 milioni nel 2017) - risponde la Neri -. Nei prossimi mesi aggiorneremo il piano industriale, a valle della negoziazione in corso con il regolatore Ue per il piano di performance 2020-24. In quella occasione potremmo valutare l’opportunità di una revisione».
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Nella seconda metà di quest’anno diventerà operativo il consorzio Aireon, di cui Enav ha l’11% (61 i milioni di dollari investiti), per il controllo satellitare dei voli. «È un progetto per noi di valenza industriale straordinaria - commenta l’ad -. Dal 2021 Aireon inizierà a pagare i dividendi: ci aspettiamo un ritorno annuo del 10%».
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