Una velocità simile a quella della fibra ottica – ora 100 Megabit, a breve 1 Gigabit – garantita a casa, via onde radio; nelle
zone in cui la fibra non riesce ad arrivare. È questo la tecnologia fixed wireless access e in Italia sta crescendo rapidamente
in questa fase. Tra le ultime notizie, Eolo, uno dei principali operatori ddel fixed wireless italiano, sbarca al Sud (a marzo):
in Campania, Puglia e Sicilia (per ora solo in una manciata di comuni). Fastweb si prepara pure a entrare in questo mercato
(storicamente presidiato da operatori alternativi ai big), entro fine anno grazie alle frequenze e alla tecnologia del 5G,
come mostrato a Milano qualche giorno fa alla Digital Media Week. Già, lo standard 5G probabilmente si mostrerà in Italia in una delle sue prima forme non come connessione per i cellulari ma come
accesso da casa o ufficio (da postazione fissa, insomma). Anche Open Fiber, con i fondi pubblici del piano banda ultra larga governativo, creerà reti
fixed wireless access nelle zone del digital divide.
Si può dire quindi che, anche grazie al 5G, la banda ultra larga da quest'anno e soprattutto dal 2020 si mostrerà principalmente
con due volti: quello della fibra (sempre più del tipo FTTH, fino agli appartamenti o almeno alla base del palazzo) e quello
appunto del fixed wireless access.
Cosa è il fixed wireless access e come funziona
Ed è una buona notizia perché vuol dire che tutti gli italiani potranno avere a breve la banda ultralarga a velocità di almeno
100 Megabit, adatta per i servizi più sofisticati di internet come Netflix 4K, le partite di calcio in diretta ad alta definizione
via internet e il cloud gaming (come quello in arrivo da Sony e Google).
Il punto infatti è che il fixed wireless dà una esperienza utente analoga a quella delle connessioni banda larga su cavo. L'utente mette un modem Wi-Fi apposito per questa tecnologia a casa. Un tecnico gli installa un'antenna (dentro o fuori
casa, a seconda della situazione). Il segnale arriverà ad alta velocità fino all'antenna da un'antenna dell'operatore posta
in zona, a vista, e collegata alla fibra ottica. Le connessioni fixed wireless sono chiamate – per la normativa – infatti,
misto fibra-radio (così come quelle Vdsl2, prima chiamate solo “fibra”, adesso per legge sono indicate come misto fibra-rame).
L'utente poi naviga a casa così come navigherebbe con un'altra tecnologia banda ultralarga o banda larga fissa, senza limiti
di GB e con una garanzia di qualità abbastanza alta (dato che la connessione radio è dedicata; non è condivisa come quella
mobile in una cella, tra gli utenti vicini).
La tecnologia sottostante può cambiare: il fixed wireless è stato in hiperlan (a inizi anni 2000), poi in WiMax, adesso è in 4G (lo stesso standard di quello usato dai cellulari, ma qui in versione “fissa”) o altre tecnologie (anche proprietarie, come
quelle di Eolo). Tra poco, anche in 5G. Le frequenze utilizzate sono diverse e numerose: alcune libere (storicamente i 5.4
GHz), altre licenziate (qui comprese anche quelle vendute all'asta 5G, a 26 GHz e a 3.4-3.6 GHz).
La differenza pratica con le offerte fibra si apprezza quando vediamo le offerte attuali. Il fixed wireless costa un pochino
di più, a parità di velocità (soprattutto rispetto alla fibra nelle case).
Le offerte
Partiamo da Linkem, operatore con una copertura omogenea da Nord a Sud e il maggiore per numero di clienti. Ha un'offerta semplice, di fascia
bassa: 30 Megabit, a 24,90 euro al mese (ma con la possibilità di prepagare fino a un anno e abbassare così il prezzo a 240
euro in totale; il prezzo scende a 17,90 euro per gli utenti Iren del servizio elettrico, da marzo). A quel prezzo, nelle
zone coperte da fibra, si possono avere i 100 Megabit. Questo a conferma che il fixed wireless, almeno per ora, è per chi
dalla fibra non è coperto. È “internet dove gli altri non arrivano”, del resto, il motto di Eolo, con una copertura abbastanza
capillare al Nord, un po' meno al Centro e ora con un attracco al Sud. L'offerta base (30 Megabit) costa al mese quanto quella
di Linkem, ma ha anche chiamate illimitate incluse.
Eolo Super arriva a 100 Megabit e costa 39,90 euro al mese. C'è anche un'offerta senza vincoli, pensata a chi vuole dotare di internet
veloce una seconda casa (per navigare uno o più mesi in montagna o mare), da 44,90 euro per un mese (più 99 euro di attivazione).
Con Linkem lo si può fare con l'offerta prepagata da 99 euro una tantum (che comprende quattro mesi, poi a 27,90 per ogni mese che si
voglia ricaricare).
C'è anche Tiscali, a 27,95 euro al mese e con 100 Megabit e chiamate incluse, ma 22,95 euro al mese per un anno.
In tutti questi prezzi abbiamo incluso anche il costo mensile del modem (comunque obbligatorio).
L'utente prima di confrontare le offerte deve però verificare la copertura sui siti dei diversi operatori: probabilmente scoprirà
di essere coperto solo da uno o due operatori (o da nessuno, situazione però sempre più rara per chi non è raggiunto nemmeno
dalla fibra).
Per il futuro, i prezzi certo si abbasseranno e la copertura aumenterà grazie all'arrivo di Fastweb, che ha dichiarato di poter dare 1 Gigabit su fixed wireless. Ora lo dà a 24,95 euro al mese su fibra e storicamente l'operatore
ha tenuto prezzi fissi a prescindere dalla tecnologia utilizzata. Un impatto, almeno sulla copertura, lo vedremo anche per
la copertura che sarà fatta da Open Fiber con i fondi pubblici. La rete che risulterà sarà usata poi da diversi operatori (come quelli già attivi sul mercato fixed
wireless o da altri, come Wind 3 o Vodafone). Possibile infine anche l'arrivo di Tim, su frequenze del 5G. Quest'operatore in precedenza usava il WiMax in zone del digital divide.
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