
Addio ai motori Ferrari, Modena non chiude e punta di diamante in materia di elettrificazione all’interno di Fca. Si può riassumere così il futuro di Maserati, come confermato dallo stesso Harald Wester. Tornato al comando del marchio modenese, l’ingegnere tedesco ha una visione chiara per rilanciare il Tridente da una situazione non certo rosea. Infatti Maserati ha chiuso il 2018 con un calo delle vendite del 32% rispetto all’anno precedente e con tanti dubbi sullo stabilimento di Modena. Nonostante fosse stata fissata una nuova previsione di 50.000 vendite a livello mondo per la fine dell’anno scorso, già ridimensionata rispetto alle iniziali 75.000 unità previste, gli obiettivi non sono stati raggiunti fermandosi a 34.900 veicoli.
Nessun De Profundis per il marchio ma al contrario un sano ottimismo dato dalla conoscenza degli investimenti effettuati e in arrivo in materia di connettività, elettrificazione e guida autonoma. Nel dettaglio, oltre alla nascita della Alfieri a zero emissioni con un’autonomia superiore ai 500 chilometri, arriveranno propulsori 100% Maserati condivisi in alcuni casi anche con i modelli prestazionali Alfa Romeo. Questo significa che Levante, Ghibli e Quattroporte diranno addio ai motori Ferrari per i propri modelli V6 e V8. Confermata anche la produzione del nuovo suv di segmento D, modello compatto rispetto all’attuale Levante, atteso anche in versione ibrida e assemblato nello stabilimento di Cassino a partire dal 2021.
Tornando all’elettrificazione si tratterà di uno dei valori aggiunti per i futuri modelli del Tridente, con ogni novità compresi i restyling abbinata ad una versione ibrida o elettrica. Questo lungo elenco di novità contribuirà al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo annunciato lo scorso giugno in occasione del piano industriale 2019-2022 da Sergio Marchionne: costruire 100.000 vetture all’anno entro il 2022.
© Riproduzione riservata