«Progettiamo spazi che accolgono il modo di lavorare contemporaneo. Osserviamo la quotidianità delle persone, il loro approccio alla vita e ai luoghi, per cogliere le evoluzioni in corso, anticipare le modalità future e immaginare ambienti alla loro altezza». Così la società Il Prisma presenta “worksphere”, la sua business unit dedicata alla progettazione degli spazi ufficio. Con tre sedi a Milano, Roma e Londra, Il Prisma ha un fatturato di 28 milioni, di cui il 50% proprio per la progettazione dei luoghi di lavoro. Stefano Carone, managing partner Il Prisma, elenca clienti come Linkedin e Red Bull e poi Sperlari, Bacardi, Adecco, Aon, Michael Page, per spiegare come sia necessario dedicare attenzione al brief, alle esigenze del management, alle visioni dell’azienda, prima di iniziare a disegnare gli uffici che accoglieranno i dipendenti.
Cosa significa per voi progettare degli smart office, oggi?
Quando affrontiamo il tema degli spazi-ufficio ci interroghiamo sulla relazione tra azienda e collaboratori, per capire e interpretare come il progetto di design possa essere un mezzo per comunicare precisi valori. Partiamo dall’analisi approfondita dei caratteri distintivi del cliente, per condensarli in spazi unici, ma adatti a tutti: il team, i fornitori, i partner, gli ospiti.
Quanto pesa il design e quanto altri ingredienti sono fondamentali per la riuscita di un progetto di qualità?
Innovazione per noi è la parola chiave. Portiamo valore quando si tratta di ripensare radicalmente il modello fisico dello spazio, di fare una riflessione ampia, per questo mettiamo in atto sinergie con il mondo dell’economia, della sociologia e della psicologia.
L’identikit dell’operazione di successo?
Serve coraggio, non dare per scontati gli obiettivi: chi ripensa i propri uffici può costruire e comunicare una rinnovata identità aziendale. E sono proprio le soluzioni di design a consentire la massima sperimentazione, giocando sulla contaminazione di funzioni: la giornata lavorativa si scompone in attività che hanno a che fare con la comunicazione, l’apprendimento, la condivisione, il relax, lo sport, la ristorazione.
Sorpresa, comfort, curiosità e coinvolgimento. Progettare degli smart office significa saper coniugare un metodo rigoroso con la creatività. Come racconterete questo nella settimana del design milanese?
Con un evento in piazza Vetra, nota come l’ex Esattoria, dove Il Prisma, per conto di Axa Im - Real Assets, sta lavorando alla progettazione di un nuovo complesso direzionale: food court al piano terra, 3mila mq, e uffici distribuiti in 24mila mq di superficie. Per rendere vivo questo spazio, da rigenerare nella sua reputazione e sicurezza, il parco esterno sarà attrezzato come luogo per lavorare, fare sport, ascoltare la musica, rilassarsi. E con il laboratorio di intelligenza artificiale dello Iulm vedremo come cambiano i comportamenti delle persone. Come accade in città, anche per gli spazi-ufficio non c’è una soluzione unica per tutti. Ogni volta c’è un nuovo progetto da definire, in linea con una domanda dell’azienda da scrivere a più mani.
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