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Dossier Lavorazioni sofisticate per avere l’essenziale

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    Dossier | N. 16 articoli Le sfide del design

    Lavorazioni sofisticate per avere l’essenziale

    ImperfettoLab, Pùka, design Verter Turroni. Seduta con scocca in vetroresina dalla texture effetto pelle su telaio in metallo
    ImperfettoLab, Pùka, design Verter Turroni. Seduta con scocca in vetroresina dalla texture effetto pelle su telaio in metallo

    Il design si è “messo in linea” in questa nuova edizione del Salone del Mobile di Milano. Molte delle novità presentate nei padiglioni della fiera hanno rigore architettonico e silhouette precise. Le linee, rette o curve, dettano il ritmo dei nuovi progetti, basta seguire il filo per leggerne i volumi. Le forme sono spesso archetipiche e la sottrazione, comune a molti dei nuovi arredi, li rende in qualche modo atemporali. Sono divani, tavoli e sedute destinati a durare, oggetti “semplicemente complicati”, che spesso dissimulano lavorazioni sofisticate sotto un aspetto apparentemente elementare. I rimandi all’estetica giapponese e scandinava ci sono, ma anche quelli agli anni d’oro del design italiano, quando, non a caso, in televisione spopolava il cartone animato-rèclame del Carosello la Linea, capolavoro di design firmato da Osvaldo Cavandoli.

    Le curvature del legno formano in modo a un primo sguardo semplice i braccioli e i piedi della nuova lounge chair N. 200, che segna l’inizio della collaborazione tra Gebrüder Thonet Vienna e Michael Anastassiades. Così la tecnica di lavorazione del legno di faggio curvato a vapore diventa il mezzo per descrivere le linee nette e le geometrie primordiali che caratterizzano tutti i lavori del designer cipriota, a cominciare dalle luci.

    A cent’anni dalla nascita del Bauhaus sono in molti a spogliare i mobili del superfluo, a progettare per sottrazione lavorando sull’essenzialità della forma in modo coerente con la funzione. Concilia creazione artistica e metodo artigianale con la produzione industriale la poltrona Lullaby disegnata da Nicola Gallizia per Porro che, nel nome e nell’inclinazione, rievoca il gesto di cullarsi. I dettagli rendono preziosa la seduta, a cominciare dalle gambe-bracciolo in legno curvato. La semplicità nasconde un’ingegnerizzazione altissima nella libreria Sailor che David Lopez Quincoces ha disegnato per Living Divani. Il passo arioso dei pali verticali in ottone contrasta con il ritmo delle mensole affusolate, capolavoro di ebanisteria ottenuto accostando due essenze diverse.

    Ha l’essenzialità di un ideogramma Ombra, progetto che Piero Lissoni presenta al Salone per Lema: una seduta aerea con semplici linee in acciaio verniciato che sostengono la scocca, un foglio stampato in polipropilene rigido. Una scelta netta anche per il colore: in tutte le varianti rimane costantemente il nero.

    Il Salone sembra segnare anche il tramonto delle tinte pastello e il ritorno di assoluti come il rosso, che dà forza e carattere alla struttura in alluminio estruso di Cotone, divano firmato da Ronan & Erwan Bouroullec per Cassina, controbilanciata dall’imbottitura soffice dei cuscini che crea un confortevole effetto nido.

    Una linea volta a evidenziare la leggerezza complessiva del progetto è anche quella di Gregor di Vincent Van Duysen, novità per il Salone di Molteni&C, sistema di sedute componibili che comprende elementi rettilinei, ad angolo o a penisola, abbinabili tra loro per dar luogo a molteplici combinazioni.

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