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Dossier Dal concertgebouw a Macron

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    Dossier | N. 61 articoli Una più del diavolo: l'archivio di Mephisto Waltz

    Dal concertgebouw a Macron

    Il MeToo su Daniele Gatti, appiccato come un incendio doloso l’estate scorsa, si è clamorosamente concluso con un’ammissione di colpa. Non del direttore, bensì dello stesso Concertgebouw, che trasforma le accuse in lodi: un comunicato esalta la grandezza del Maestro, il settimo a guidare l’orchestra di Amsterdam, e tre dischi con sue interpretazioni usciranno a breve. Gaudeamus! Macron nel frattempo chiude l’ENA, mitico istituto per la formazione dell’alta funzione pubblica, ormai inutile, vista la crescita di popolazione becera. Desperamus! Uno pari, palla al centro.  

    Ma ecco, mirabile visu, la “foto” di un buco nero, che non è quello dell’ozono (avvertire, please, qualche politicante...). Mr. Diavolo resta a bocca aperta e girandosi indietro, in un sacrilego Getsemani, rivede in fila: Aristotele, col primo motore mobile, «l’amor che muove il Sole e l’altre stelle» dantesco, poi Tolomeo che nell’Almagesto, un centinaio d’anni d.C., pone la terra al centro, con sole e pianeti attorno, e Copernico che 4 secoli dopo capovolge il tutto. Seguono nel ’500 le orbite ovali di Tycho Brahe, col discepolo Keplero e le leggi di gravità. All’inizio del '600 Galileo - cannocchiale fatto in casa - vede e disegna Giove e satelliti: processato dall’Inquisizione verrà  riabilitato dalla Chiesa solo quattrocento anni dopo... un istante biblico. Newton all’alba dei Lumi applicherà a conferma la perfezione matematica.

    Finendo con Einstein e le intuizioni su relatività e onde gravitazionali  curve, che finalmente nel 2016 proveranno l’esistenza dei buchi neri, con masse 10 volte il nostro Sole. Visibili oggi, grazie a strumenti scientifici e algoritmi straordinari. Peccato per noi, che se va in tilt il navigatore non sappiamo più sfogliare uno stradario. E se perdiamo il telefonino perdiamo con lui quei numeri che prima sapevamo a memoria. Asimov prevedeva un’ umanità incapace di far di conto, eccetto un umarell sopravvissuto con carta e matita. Diventiamo buoni a nulla ma capaci di tutto, come diceva Longanesi. Presagendo tamarri e fascisti di oggi: ostili al 25 aprile, senza la più pallida idea del significato.

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