Per quanto riguarda l’universo femminile «che per noi che siamo gioiellieri vale volutamente il 70%, presentiamo una nuova versione di Serpenti, una collezione che supera il Tubogas (uno dei nostri più grandi successi degli ultimi 10 anni che rimane in bouquet) e che con un bracciale ultra ergonomico dal design fatto a scaglie come la pelle di un serpente, è versatile e polivalente e permetterà ai nostri creativi di poterci lavorare anche in futuro. Inoltre quest’anno vedremo come si comporterà la linea di gioielli Forever che abbiamo lanciato a novembre 2018 ma che avrà il suo vero impatto nel 2019: la sua partenza è stata molto forte. Questo non significa che sarà un successo che durerà dieci anni, ma che è andata decisamente oltre le nostre aspettative diventando subito out of stock per merito di una richiesta molto importante».
Prodotti che sono pronti a debuttare nei negozi, sia online che fisici, ma con qualche novità. Babin spiega che ci saranno dei cambiamenti a partire «dal roll-out dell’e-commerce con una nuova piattaforma, al rinnovo di circa 50 boutique monomarca perché cerchiamo sempre di aggiornare ed elevare l’esperienza dei clienti nei negozi. Aumenteremo le nostre vetrine di circa 4 o 5 l’anno ottimizzando i monomarca perché i clienti sono il punto di partenza e non di arrivo. Ad esempio credo che la nostra boutique di via Montenapoleone a Milano sia un bell’esempio di come un negozio, dopo qualche mese di chiusura, possa cambiare con l’aspetto anche l’esperienza da far vivere internamente. Siamo già omni-channel negli Usa e in Cina e lo stiamo diventando in Europa. In Italia lo saremo a fine anno».
Proprio parlando di Italia chiude Babin: «Stiamo ristrutturando la nostra rete di multimarca anche perché l’anno scorso abbiamo deciso di togliere a tutti e a livello mondiale la gioielleria. In Asia non c’era mai stata contrariamente all’Europa e negli Stati Uniti. Alcuni hanno accettato questa strategia, altri no. Quindi stiamo diminuendo questo nostro network sia in Italia che nel mondo: a inizio 2018 avevamo circa 600 concessionari multimarca, a fine 2019 saranno 400 e a fine 2020 saranno 300. Vogliamo focalizzarci sui monomarca che poi potrebbero diventare dei negozi in franchising qualora i multimarca vogliano proporci, nelle città in cui non abbiamo già una nostra boutique, uno spazio espositivo per esprimere al meglio il nostro brand. In collezione abbiamo dei pezzi che valgono milioni e credo che sia giusto che vengano presentati adeguatamente, anche perché il contrario non fa bene alla marca».
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