Cultura

Dossier Un Woodstock in pretura

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    Dossier | N. 68 articoli Graffi e stroncature: l’archivio di Vivissime condoglianze

    Un Woodstock in pretura

    Come celebrare degnamente il 50ennale di Woodstock? Ovvio: rifacendo Woodstock. Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jerry Garcia sono morti? Mettiamoci Jay-Z, la ex Hannah Montana Miley Cyrus e gli Imagine Dragons, portiamoli nelle campagne newyorchesi dal 16 al 18 agosto e rievochiamo i «tre giorni di pace e musica» che sconvolsero il mondo. Chi garantisce la continuità con l’edizione originale? Chiamiamo Santana e John Fogerty. Il promoter Michael Lang la sa lunga, quanto è vero che da buoni 50 anni campa di rendita grazie alla formidabile intuizione che ebbe a 25, quando a tre settimane di distanza dall’allunaggio, senza neanche accorgersene, inventò il primo social network della storia. Con la musica al posto del web. Un imprenditore dovrebbe scegliersi partner disposti a seguirlo tra fuoco e fiamme, Lang invece stavolta s’è imbarcato nell’avventura la società di marketing giapponese Dentsu Aegis che, quattro mesi prima dell’evento, s’è defilata, facendo valere la clausola del contratto che le permette di annullare il concerto. Per tutta una serie di problemi, «non crediamo che la produzione del festival possa essere portata a compimento come evento degno del marchio Woodstock», hanno fatto sapere. Un disastro organizzativo che ricorda un po’ quello del 1969 quando, di fronte a una folla di 400mila hippie, si scelse di far entrare gratis il pubblico. Ma in quel caso il festival si fece lo stesso e il festival fece la storia. Stavolta toccherà suonarsele in tribunale. Tempi diversi. Quanto possono suonare diversi Hendrix e Hannah Montana.

    (Modesto Michelangelo Scrofeo)

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