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Dossier Il noleggio sfonda il milione ma la crescita segna il passo

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    Dossier | N. 59 articoli Auto aziendali, l'offerta, le formule e gli scenari di mercato

    Il noleggio sfonda il milione ma la crescita segna il passo

    La Mercedes E300 de Eq Power, prima diesel ibrida plug-in della Stella a tre punte.  Monta un  powertrain formato da un turbodiesel di  2 litri con 194 cv da un'unità elettrica da 122 cv e una coppia di 440 Nm. Viaggia  a zero emissioni per circa 40 km, in modalità ibrida  i consumi sono molto bassi per questo è interessante per le flotte aziendali
    La Mercedes E300 de Eq Power, prima diesel ibrida plug-in della Stella a tre punte. Monta un powertrain formato da un turbodiesel di 2 litri con 194 cv da un'unità elettrica da 122 cv e una coppia di 440 Nm. Viaggia a zero emissioni per circa 40 km, in modalità ibrida i consumi sono molto bassi per questo è interessante per le flotte aziendali

    La flotta di veicoli in noleggio a lungo e a breve termine ha superato nel 2018 quota 1 milione. Si tratta dell’ennesimo record storico che inanella il comparto del settore del noleggio rappresentato dall’Aniasa. Lo scenario che emerge dal Rapporto 2018, editato dall’associazione di Confindustria, evidenzia una crescita della flotta nel 2018 pari al 12% ed un giro d’affari di 6,8 miliardi di euro con un incremento del 10% rispetto al 2017.

    Tuttavia, secondo il presidente dell’Aniasa, Massimiliano Archiapatti, all’orizzonte si intravede qualche nube. «Le prospettive per la chiusura del 2019 sono di un lieve rallentamento rispetto alle performance del noleggio registrate nel corso degli ultimi anni; ci aspettiamo complessivamente per il lungo e per il breve termine una crescita della flotta del 3% e un incremento delle immatricolazioni solo dell’1%».

    Dalla lettura dei dati del primo trimestre 2019, si evince che la crescita del noleggio a lungo termine è stata più marcata rispetto a quella del breve termine. «Il rent-a-car, secondo Archiapatti - sta segnando un po’ il passo, non tanto per i noleggi, quanto per il ricavo per giorno di noleggio che è in compressione e che, avendo un impatto diretto sui margini, mette in difficoltà gli operatori». Non essendo, infatti, le società di noleggio imprese no-profit, questo fenomeno le induce a trovare efficienza sul lato dei costi e dell’organizzazione.

    Secondo l’Aniasa, sul versante del noleggio a lungo termine, lo scenario economico italiano dei primi mesi del 2019 non esaltante, accompagnato da un rallentamento della fiducia delle imprese e delle famiglie, ha indotto i clienti a estendere i contratti in essere, posticipando il rinnovo del parco. Questo, di per sé, non ha una conseguenza diretta sul fatturato del noleggio a lungo termine, ma ha un impatto sul numero delle immatricolazioni.

    Tornando al 2018, l’anno trascorso è stato il terzo consecutivo di crescita a doppia cifra per il noleggio a lungo termine; la flotta circolante ha superato le 900.000 unità, in aumento del 14% rispetto al 2017 e il giro d’affari, comprensivo anche delle attività di preleasing, è stato pari a 5,5 miliardi di euro registrando una crescita del 12% rispetto al 2017.

    Si tratta di un ciclo di sviluppo iniziato nel 2015, che ha traghettato il settore ad un aumento della flotta superiore al 50%, passando da meno di 600mila unità a fine 2015 alle oltre 900mila del 2018. Attuando differenti politiche commerciali, gli operatori hanno saputo incrociare nuovi segmenti di domanda nelle realtà piccole, dalle società con pochi veicoli alle partite Iva personali, fino ai privati con codice fiscale, specialmente negli ultimi due anni.

    Le società di noleggio a lungo termine nel 2018 hanno sfruttato alcune importanti condizioni esterne, che hanno consentito di agire sul prezzo al cliente, diminuendolo e, quindi, rendendo il noleggio più interessante rispetto alle formule tradizionali di acquisizione dei veicoli. La condizione più importante è stata la posizione delle case automobilistiche che, per spingere le vendite, hanno prodotto offerte estremamente vantaggiose nei confronti dei noleggiatori, i quali le hanno accolte a braccia aperte. Il secondo fattore è stato il beneficio ottenuto dal super-ammortamento per i veicoli che è terminato nel corso del 2018.

    Sul versante del noleggio a breve gli operatori hanno sviluppato nel 2018 un giro d’affari pari a 1 miliardo e 229 milioni, registrando una crescita percentuale dell’1,8% rispetto al 2017. Anche per il rent-a-car si tratta dell’ennesimo record del settore. Sul fronte di volumi il settore del breve termine ha generato nel 2018 5,4 milioni di noleggi, pari ad una crescita del 3,2 % rispetto al 2017. Volumi e fatturato sono cresciuti con percentuali diverse. Ciò è dipeso dai prezzi che nel 2018 sono scesi: il cliente per noleggiare un’auto nel 2018 ha speso mediamente 33,8 euro al giorno contro i 34,8 del 2017.

    Nel 2018 sia le stazioni aeroportuali, che quelle downtown hanno contribuito alla crescita del fatturato, ma con numeri e intensità. Le stazioni in aeroporto hanno generato un giro d’affari pari a 789 milioni di euro in crescita dello 0,6%, quelle downtown hanno prodotto un ricavo di 440 milioni di euro, con un incremento percentuale rispetto al 2017 del 3,9%. Nel 2018 gli operatori, prevedendo una domanda in rialzo rispetto al 2017 e spinti dalle politiche aggressive delle case automobilistiche, hanno scelto di aumentare il numero dei veicoli a disposizione; la flotta media si è attestata a quasi 130.000 veicoli con una crescita dell’8%.

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