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Dossier Dopo Praga e Tokyo tappa 2020 a New York

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Dossier | N. 20 articoli Pitti uomo 96, lo Speciale di Moda24

Dopo Praga e Tokyo tappa 2020 a New York

Stile militare. Ha il cappuccio nascosto nello zip la giacca Blauer della collezione PE 2020
Stile militare. Ha il cappuccio nascosto nello zip la giacca Blauer della collezione PE 2020

Avanti tutta sull’apertura di negozi all’estero. Blauer Usa, il marchio americano di urbanwear in licenza alla veneta Fgf della famiglia Fusco (che un paio d’anni fa ne ha acquisito il 50%), archivia il 2018 in crescita a doppia cifra e punta a fare ancora meglio quest’anno, grazie allo sviluppo retail oltreconfine.

Fgf Industry (dentro cui Blauer pesa il 90%, il restante è dato dai parka Ten C), ha chiuso l’anno passato con 42 milioni di fatturato, in aumento del 15% rispetto al 2017, e prevede +20% per quest’anno con l’obiettivo di superare i 50 milioni di ricavi diretti. «I negozi serviranno per costruirsi un’immagine internazionale», spiega il patron Enzo Fusco, che al Pitti Uomo presenta le nuove collezioni Blauer e Ten C.

Il progetto retail estero è partito con l’apertura di un negozio Blauer nel centro storico di Praga e di uno shop-in-shop a Tokio, che è servito «a mettere la prima bandierina in Giappone». Ora sono in programma vetrine in Cile, trampolino per entrare in Sudamerica, e a Cannes grazie alla collaborazione con l’agente francese. Il sogno di Fusco sarebbe poi quello di sbarcare a Parigi, mentre Cina e Corea restano in lista d’attesa nella speranza di trovare i partner giusti. In Italia, invece, Blauer affiancherà ai negozi diretti di Milano, Padova, Cortina e Genova un nuovo punto vendita a Verona.

«La strategia per l’affermazione del marchio è investire soprattutto sull’estero, abbiamo deciso che almeno un negozio nelle città giuste bisogna aprirlo e bisogna che mostri tutto il mondo Blauer, compreso scarpe, accessori, occhiali e profumi (che sono in licenza). Nel gennaio 2020 sbarcheremo anche a New York: abbiamo trovato un partner locale che si occuperà della distribuzione e che ha in programma di aprire uno store Blauer».

Fusco spiega di voler fare passi prudenti visto che «facciamo con le nostre forze, siamo un’azienda familiare che non ha dietro fondi d’investimento o altri finanziatori». Ma ripete di credere nella forza del marchio, nato a Boston nel 1936 per fornire capi tecnici alla polizia (che la famiglia Blauer continua a produrre ancora oggi): «In questo momento - conclude Fusco - stiamo sfruttando il 10% del potenziale del marchio: trovando le sinergie giuste e le persone giuste nei prossimi tre anni potremo crescere molto».

L’intento è capovolgere il rapporto di fatturato Italia/estero che oggi vede il mercato domestico pesare il 62% e quello oltreconfine il 38%.

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