Prosegue l’operazione di riscoperta e valorizzazione degli archivi di Diadora, attraverso la seconda vita di modelli che hanno fatto storia ai quali si aggiungono dettagli di innovazione che vanno dai materiali alle suole. La collezione primavera estate 2020 diventa così una “story of archive innovation”, la rappresentazione più elevata dell’identità del brand tramite autenticità, artigianalità e innovazione. Diadora Sportswear, in particolare, propone Alpaca, un nuovo modello – in due versioni, una multicolor in mix di pelle e mesh e una in suede e nylon mesh monocolore - risultato della rielaborazione in chiave contemporanea di un modello del 2000. La tomaia e la suola riprendono la forma originale, mentre materiali e colori sono rivisitati secondo il Dna del brand. Il modello si contraddistingue per la ricchezza e la ricercatezza dei dettagli, e anche la collezione abbigliamento segue lo stesso binario: qui l’iconica firma Diadora diventa un fregio che gioca con le varianti colore sui contrasti.
Quanto a Diadora Heritage, la collezione traduce la sua visione di archive innovation attraverso un mix di modelli originali di archivio, made in Italy e tradizione artigianale italiana, la cui massima espressione è il pack luminarie, dove la N9000 e la B Elite – i modelli di punta provenienti dai cataloghi running e tennis - e il modello Eclipse sono riproposti in una reinterpretazione esclusiva che prende ispirazione dalla tradizione salentina dell’antica arte delle luminarie, quindi richiamando in un caleidoscopio di colori la leggerezza e la raffinatezza delle scenografie delle tradizionali sculture di luce. Una reinterpretazione realizzata in collaborazione con il designer pugliese Leo Colacicco, che ancora una volta rinnova il suo sodalizio con Diadora «contraddistinto – spiega l’azienda - dalla comune passione per il made in Italy, sartorialità e attenzione per i dettagli».
Per l’azienda trevigiana prosegue il percorso di affermazione dopo il rilancio, grazie anche al cuore – l’ufficio ricerca e design – della sede di Caerano San Marco, Treviso. Un cuore giovane, in una azienda in cui l’età media non arriva a 40 anni. Il mercato italiano continua ad avere un ruolo centrale, «ma sono ottimi anche i riscontri che abbiamo dal mercato americano, a livello di paia di scarpe acquistate, non solo distribuite ai rivenditori – spiega Enrico Moretti Polegato, presidente –. La quota Italia/estero rimane stabile rispettivamente al 60% e 40% del fatturato, perché la domanda interna tiene testa all’aumento di quella estera. Un ottimo segnale per una azienda che fa del made in Italy il proprio punto di forza: il mercato italiano è da sempre il più attento ed esigente, e crescere con costanza nel nostro Paese si traduce in un rafforzamento e in una affermazione della nostra identità e dei nostri valori».
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