Risparmio

I paradossi (e i ribassi) dei BTp in portafoglio

  • Abbonati
  • Accedi
titoli di stato

I paradossi (e i ribassi) dei BTp in portafoglio

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Le tensioni sul debito pubblico italiano stanno modificando la curva dei rendimenti. Creando qualche paradosso e, soprattutto, ribassi consistenti nel valore del portafoglio dei risparmiatori che hanno comprato i BTp. Ribassi che si trasformerebbero in perdite qualora questi decidessero di venderli prima della scadenza. Prendiamo la 12esima e ultima edizione del BTp Italia, collocato a maggio. Il titolo - indicizzato all’inflazione, durata 8 anni - ieri prezzava 89, l’11% in meno rispetto al valore (100) di collocamento. La perdita si fa ancora più consistente sul BTp a 50 anni venduto (prima tranche) nell’ottobre del 2016. Il prezzo è scivolato da 99,19 a 73, generando un ribasso del 26%. Si tratta di un prodotto rivolto principalmente a investitori istituzionali (fondi pensione in particolare) ma che in fase di collocamento ha suscitato anche le attenzioni del pubblico retail.

Tra gli altri paradossi manifestati da questa nuova ondata di turbolenza sui BTp quello sui tassi del titolo a 10 anni (3,57%) che hanno superato il rendimento che esibivano i titoli a 50 anni a inizio anno (3,51%). In sostanza, è come se in nove mesi siano stati “vanificati” 40 anni di duration. Osservando poi la curva del debito nella sua completezza emerge un irripidimento nel breve-medio termine (fino a 10 anni) e uno schiacciamento nel lungo termine (dai 15 ai 50 anni). La distanza tra i titoli a 30 anni e quelli a 10 è scivolata ad appena 38 punti base, il minimo da sei anni. Tra le altre anomalie, l’inversione della curva tra 30 e 50 anni. I titoli a 30 anni rendono (3,96%) più di quelli a 50 anni (3,75%). In questo marasma di volatilità un dato però indica che sui mercati c’è tensione ma non allarme: lo spread tra i BTp a 10 e 2 anni è ancora significativo (201 punti). Questo indica che gli investitori non stanno mettendo in cantiere il peggio, ovvero che il Tesoro faccia fatica a ripagare il debito a breve. Se così fosse i tassi a 2 anni sarebbero più alti di quelli a 10 anni. Quello sì che sarebbeun segnale d’allarme.

© Riproduzione riservata