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Socio della Bcc Milano vuole vendere le azioni ma non ci riesce

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Socio della Bcc Milano vuole vendere le azioni ma non ci riesce

Mi chiamo Pierluigi Mingotti, diversi anni fa per partecipare alla costituzione di una nuova banca ho sottoscritto delle quote insieme a molti altri soci. Cosi è nata la Bcc di Lissone MB. Con il tempo, visto che le quote oltre a un dividendo rendevano il 5% circa, ho pensato di acquistarne altre fino a 50mila euro. Mi assicurarono che in qualsiasi momento avrei potuto riavere i miei soldi: bastava fare una richiesta e alla prima assemblea sarebbe stata deliberata.
Nel frattempo, causa sofferenze, la banca è stata assorbita due volte prima da Bcc di Carugate poi da Bcc Milano. Avendo fatto richiesta ormai da anni di rientrare dei soldi investiti nelle quote della banca a tutt'oggi non sono venuto a capo di nulla.
Prima mi hanno detto che per estinguere le quote devo chiudere il conto, l'ho fatto, ma le quote non me le hanno restituite. Poi mi hanno detto che possono essere liquidate solamente tutte insieme. Il problema è che ora il massimo acquistabile è di circa 3mila euro o poco più. E quindi io per liquidare le mie, che sono circa 50 mila, dovrei trovarmi 16/17 soci nuovi tutti nella filiale di Lissone che acquistino tutte le mie quote cosa che è assolutamente impossibile, io non so più che fare se rivolgermi alla Banca d'Italia, a un legale. Insomma hanno i miei soldi ma sono loro ostaggio perché non riesco a venirne in possesso.
Che posso fare? Sono disperato ormai sono diversi anni che non ottengo nulla, potete aiutarmi per favore?
Vi seguo sempre, spero in un vostro consiglio esaustivo.

Pierluigi Mingotti
(via e-mail)

RISPONDE BCC MILANO

Per cominciare ci preme sottolineare che l’acquisto delle quote sociali di una Banca Cooperativa non è equiparabile a un “investimento finanziario”, ma testimonia la condivisione da parte del socio dello scopo mutualistico e dei principi ispiratori della cooperativa, garantendogli il godimento dei diritti da essi derivanti.
Per quanto riguarda la sua richiesta di recesso non ci risulta essere in sospeso “da anni” come da lei riferito, essendo pervenuta presso la nostra sede con lettera datata 19 aprile 2018 alla quale è stato dato riscontro con raccomandata del 15 giugno 2018.
Nella risposta le abbiamo ricordato quali siano le motivazioni valide per il recesso e le modalità di liquidazione, come dettagliate negli articoli 13, 15 e 21 dello Statuto. Si tratta di disposizioni alle quali dobbiamo attenerci in modo vincolante: è infatti Banca d’Italia, nelle Istruzioni di Vigilanza, a precisare che “lo statuto delle singole banche di credito cooperativo assume un ruolo centrale […] rappresenta, diversamente dalle altre banche, il canale attraverso il quale recepiscono i criteri prudenzialiJ emanati dalla Banca d’Italia”.
L’iter previsto nel nostro Statuto accoglie in modo scrupoloso le indicazioni fornite dall’Organo di Vigilanza ed è l’unica soluzione percorribile per liquidare le quote sociali. Riteniamo pertanto di aver agito nel pieno adempimento dei nostri doveri. Sarà nostra cura contattarla per chiarirle nuovamente la soluzione prospettata che rispetti in modo puntuale le normative vigenti.

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