A Natale la scelta di un regalo, soprattutto per i bambini, può anche essere un’occasione di crescita personale. Certo, meno divertente e spettacolare di Fortnite o del permesso di aprire un account su Musical.ly o su Instagram. Ma decisamente più utile, anche partendo da pochi euro la settimana. Utile perché l’educazione al risparmio - grazie alla paghetta - può essere non solo un modo efficiente per accantonare denaro per le esigenze future, ma anche un veicolo educativo molto efficace. L'importante è il come. Ma anche focalizzare il perché.
“Maleducazione” finanziaria
Gli italiani sono legati visceralmente al concetto di risparmio, tuttavia difettano decisamente quando si misurano i risultati
di questi slanci in termini di rendimento ed efficacia delle scelte. Non a caso siamo ultimi in Europa e penultimi inarea Ocse per quanto riguarda l’educazione finanziaria: 63esimi a livello internazionale, con solo il 37% degli italiani alfabetizzati su inflazione, diversificazione e calcolo
degli interessi. In tema di paghetta, poi, nessuno fa peggio di noi: sul tema l'ultima indagine Ocse-Pisa (2015) registra
che solo il 35,3% dei quindicenni riceve regolarmente del denaro da gestire per le proprie esigenze (64% media Ocse), a fronte
di un 83,4% che riceve denaro come forma di regalo (media Ocse 83,8%).
Rischio bamboccioni finanziari
Una strategia nazionale è stata messa in campo dal Comitato per l’Educazione finanziaria, guidato da Annamaria Lusardi, ma nel frattempo è fondamentale il ruolo delle famiglie, per coltivare in modo appropriato la virtù del risparmio. Il rischio di tirar su bamboccioni finanziari è molto concreto. Anche perchè la prodigalità nei confronti dei ragazzi in
occasione delle feste, o di altre occasioni speciali come un buon voto o una gita, rischia di lasciare il tempo che trova
e non diventare uno strumento di crescita: è di tutta evidenza la migliore funzione educativa di un mini-piano finanziario
che impegna a gestire seppur piccole somme tra spese immediate e differite. Ma come educare con la paghetta?
Le diverse paghette
Le formule sono diverse: una soluzione è definire l'ammontare periodico del denaro da dare in tasca ai ragazzi (settimanale
o mensile), invitandoli a ripartirla sulla base delle loro diverse esigenze: la metà per le spese correnti (dal gelato alla
pizza), un terzo circa in vista di spese più importanti future (vestiti), un quinto circa da accantonare a risparmio. Ovviamente
sono indicazioni adattabili periodicamente o in base alle necessità concrete dei ragazzi. Versioni un po’ più elaborate invitano i genitori ad assegnare una somma periodica ai figli e a raddoppiare la quota sottratta
alle spese, in un intervallo temporale definito. Ciò per indurre - secondo lo spirito del Nudge, la spintarella gentile,
che è valso il Premio Nobel per l’Economia a Richard Thaler, che aveva definito questo concetto in un libro insieme a Cass
Sunstein - ad evitare di spendere tutto e anzi a premiare l’accantonamento.
L’offerta di mercato e il fai da te
E poi c'è ovviamente l'offerta di banche e Poste, che ovviamente hanno finalità commerciali, il che impone una valutazione
sull'equilibrio rendimenti e costi. In alternativa si può far da soli, in modo semplice e controllato? Se si ha la pazienza
di mantenere un po’ di informazioni e disciplina, i risultati possono essere soddisfacenti. Numeri alla mano, bisogna considerare
diverse opportunità ma soprattutto comprendere il ruolo del miglior gestore in circolazione: il tempo.
Dieci anni di risparmio
Facciamo il caso di mettere da parte 5 euro a settimana: a un tasso annuo composto dell’1% questa cifra dopo 10 anni diventa
2857,84. Se si punta a un tasso del 2% il risultato finale sale a 3025,77 euro. Se invece il tasso composto annuo è del 3%
si sale a 3204,42 che diventano quasi 3400 euro per chi riesce a portare a casa un rendimento composto annuo del 4%. Questi
i numeri e la loro correlazione matematica con il tempo, da considerare in fase esemplificativa, ma adattabili a molte circostanze.
Se una ragazza o un ragazzo di 14enne riesce a risparmiare 5 euro la settimana dalla sua paghetta, può ricavarne dopo due
lustri una sommetta interessante, magari per finanziare un viaggio di laurea. Ma sono numeri da considerare anche per quei
genitori che vogliono e possono mettere via 5 euro la settimana per i propri figli di 8 anni e analogamente fare un bel regalo
al compimento della maggiore età. Il che significa trasfomare il poco sottratto ora, in un molto da spendere domani: che è
ciò che la finanza, ossia il risparmio finalizzato, deve saper fare.
Disciplina ed educazione finanziaria
Gli esperti sottolineano che il piano di risparmio deve essere rispettato con una certa disciplina innanzitutto dai genitori, condiviso con i ragazzi,
senza cedere alla tentazione di interrompere dell'erogazione spot di denaro. Perchè è la consuetudine con qualcosa che ci
fa passare dalla conoscenza alla competenza su una materia, e dalla competenza all’abilità per gestire le nostre finanze.
E per aiutare i ragazzi a diventare risparmiatori meno bamboccioni e un po’ più finanziariamente educati rispetto ai propri
genitori.
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