Sarà un anno all’insegna del “green” per il mondo dei mutui casa. Nove banche italiane sono dentro il gruppo pilota degli oltre 40 istituti europei che nel 2019 lanceranno sul mercato Ue i finanziamenti “verdi” per ristrutturazioni e acquisti di abitazioni. E chi sottoscriverà tali mutui dovrebbe ricevere degli incentivi. «Abbiamo stabilito di recente una definizione generale per stabilire che cos’è un mutuo verde – spiega Luca Bertalot, segretario generale dell’European Mortgage Federation –. Per essere definito come “Energy efficient mortgage”, il finanziamento dovrà garantire un miglioramento dell’efficienza energetica della casa di almeno il 30%».
Le 9 banche e i gruppi di lavoro
Le nove banche italiane presenti nel gruppo pilota sono: Banco Bpm, Bnl-Bnp Paribas, Bper Banca, Crédit Agricole-Cariparma,
Friulovest Banca, Monte dei Paschi, Société Générale (filiale italiana), UniCredit,Volksbank Alto Adige. Sono stati creati dei gruppi di lavoro su prodotti,
rapporti istituzionali, edilizia. Nella cabina di regia delle banche italiane c’è anche Valentina Canalini, avvocato dello
studio legale Gianni, Origoni, Grippo e Cappelli, ex consigliere legale del governo Gentiloni. Canalini si occuperà dei rapporti
con le istituzioni: «Uno degli obiettivi è proprio quello di coinvolgere le istituzioni pubbliche sia nazionali che locali.
Penso, ad esempio, al Comune di Milano già attivo sul versante degli incentivi per le ristrutturazioni di abitazioni e condomini
dove si punta all’efficienza energetica. La vera sfida è proprio quella dei condomini dove per finanziare le ristrutturazioni
sarebbe utile avere uno strumento come quello promosso da Eemap (Energy efficiente mortgages action plan)». Ed ha aggiunto: «Alcune banche hanno già tentato di lavorare nell’ambito dei condomini sul versante efficienza energetica
ma vogliamo puntare a uno strumento sul mercato che rappresenti una modalità conveniente e innovativa per il finanziamento
degli interventi di riqualificazione energetica, facilmente fruibile, standardizzabile e replicabile».
Tempi dell’offerta
«I mutui green saranno molto importanti per famiglie e imprese. La convenienza, in particolare per i nuclei familiari, sarà
quella di un taglio della bolletta energetica e una casa più confortevole – ricorda Paolo Foà Eliezer della Corporate & investment banking markets Italy di UniCredit –. Ogni singola banca deciderà poi le forme di finanziamento alle
imprese che eseguono i lavori. L’insieme di queste attività potrebbe dare origine a cartolarizzazioni. Resta fondamentale
il taglio al 30% dei consumi energetici così come prevede la definizione di mutuo green che è stata stabilita a livello europeo».
Il 2019 sarà dunque l’anno dei mutui verdi? «Per quanto riguarda la presentazione dell’offerta ora è difficile sbilanciarsi
– aggiunge Foà Eliezer–. Mi chiede se il 2019 sarà l’anno del mutuo green in Italia? Credo che potrà esserci molta domanda».
Ristrutturazioni e acquisti
Non ci sono però soltanto i nuovo acquisti. Forse la parte del leone la faranno proprio le ristrutturazioni. «Bisognerà agire
su due filoni – precisa Luciano Chiarelli, Head of Group Secured Funding di UniCredit –, sulle case da ristrutturare e sui
nuovi acquisti. La vera sfida saranno i mutui chirografari per i condomini e quindi per le ristrutturazioni delle abitazioni.
Lì sarà necessario anche il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche. Resta il fatto che oltre al taglio delle bollette,
l’efficienza sul fronte consumi impatta pure sul valore dell’immobile che aumenta dopo la ristrutturazione realizzata per il miglioramento della classe energetica»
Costi e funding
Ci sono però alcuni ostacoli all’orizzonte soprattutto sul fronte costi.«La vera sfida ora è capire come gestire il percorso
di valutazione del miglioramento della prestazione energetica dell’abitazione – evidenzia Christian Kier, servizio sviluppo
mercato retail di Volksbank – . Ciò vuol dire realizzare verifiche ex ante ed ex post, effettuate da professionisti che utilizzino
criteri omogenei. Da qui emergono però altri costi. Chi li paga? C’è quindi la necessità che i costi connessi con queste tipologie
di finanziamento vengano ridotti. Una strada potrebbe essere quella di consentire alle banche di realizzare un funding sul
mercato a dei costi più convenienti. Questi vantaggi potranno poi essere ribaltati a vantaggio del cliente finale».
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