Sono, da oltre 40anni, una cliente del Monte dei Paschi di Siena. Vi scrivo perché, pur essendo (spero) la mia vicenda in
una fase conclusiva, voglio dar voce al mio disagio e informare altri risparmiatori della mia situazione.
Nel mese di maggio 2017 manifestai al mio gestore di riferimento la volontà di investire 400 euro mensili per miei progetti
futuri. L'impiegato mi propose la sottoscrizione di otto piani di accumulo, da 50 euro mensili ciascuno, su quattro comparti
diversi di fondi Anima (Azioni Europa, Azioni Emergenti, Azioni Globali, Azioni Italia). A suo dire era conveniente sottoscrivere
più piani per avere risparmi sui costi.
Dopo qualche mese feci vedere la mia situazione finanziaria a un consulente amico di amici, che mi fece notare il fatto che
avere tutti questi piani non faceva altro che moltiplicare i costi fissi. Nell'attivazione dei piani ho avuto infatti un impatto
di costi totali di 136 euro, su un versamento lordo di 400 euro, pari al 34%. La convenienza era di Mps e non mia!
Probabilmente con un piano su un solo fondo azionario globale, massimo due, avrei avuto lo stesso tipo di investimento con
costi nettamente inferiori.
Mi recai quindi presso la filiale a chiedere spiegazioni ma l'impiegato continuò a insistere dicendo che il problema era solo
l'attivazione e che con i successivi versamenti avrei risparmiato.
La cosa ovviamente non avvenne, infatti per ogni rata di 50 euro le commissioni (costi fissi+oneri percentuali) ammontavano
a 3,16 euro, ovvero il 6% circa!
Decisi quindi di annullare e revocare tutto, inviai la raccomandata che allego per ordinare il blocco dei piani e la vendita
delle quote.
Nel mese di maggio 2018 notai nuovamente un addebito in data 28 maggio di 400 euro complessivi per la sottoscrizione dei soliti
fondi sul mio conto e avvisai subito l'agenzia.
In questa occasione ho dovuto sudare sette camicie per riavere i miei 400 euro e alla fine il 3 giugno sono dovuta tornare
di persona a firmare le vendite delle quote erroneamente acquistate, attendere l'accredito sul conto ed aver poi, il 21 giugno
il ristoro della perdita.
Ma non finisce qui: il 29 novembre 2018 scopro un nuovo addebito di 400 euro. Ho ricontattato la banca che in prima battuta
non ha saputo darmi alcuna spiegazione al riguardo: mi ha solo ripetuto che dovevo aspettare almeno 2/3 settimane(come l'altra
volta) perché Mps doveva rivendere i titoli sul mercato per riaccreditarmi il ricavo e aggiungere la differenza fino a 400
euro.
Il 20 dicembre mi hanno venduto le quote dei fondi e a oggi sto ancora aspettando l'accredito della differenza per la compensazione
dell'addebito (dal 29 novembre).
Mi domando: non sarebbe più logico che la banca avesse stornato il tutto restituendomi in tempo reale i miei 400euro? Anche
questa attesa per ricevere il rimborso la trovo ingiusta e iniqua: come la banca recupera i soldi indebitamente venduti a
mio nome non deve sacrificare me cliente. Ho lasciato perdere le commissioni percepite in maniera truffaldina per la moltiplicazione
dei piani, ma il tempo perso e il tempo necessario per riavere la disponibilità dei miei soldi, le visite presso la banca,
le arrabbiature e la sfiducia creatami chi me le risarcisce? Ho anche verificato dai fogli informativi che, a fronte di uno
sconfinamento superiore a 350 euro, generato ad esempio da un assegno emesso da me, io cliente avrei pagato alla mia banca
ben 23 euro di commissione di istruttoria veloce per ogni sconfinamento superiore ai sette giorni. Ci è voluto molto di più
per riavere indietro i miei soldi. La commissione di perdite di tempo a mio favore a quanto ammonta? Dopo le mie ulteriori
telefonate di reclamo mi è stato detto che si sarebbe verificato un errore nel “dossier titoli temporaneo” che quindi va chiuso
per evitare ulteriori recidive.
Non ho chiesto i danni per tutta questa vicenda, ma mi aspettavo almeno un risarcimento “morale”, una nota di biasimo per
gli errori reiterati da parte dell'agenzia...invece il nulla.
Tutto ciò di cui ho riferito è ovviamente tracciato e riscontrabile nei miei estratti conto e sul dossier titoli.
Gioia Fiengo
(via e-mail)
Risponde
Banca Mps
La vicenda della signora Gioia Fiengo è già in esame presso l'Ufficio Reclami della Banca che provvederà a risponderle direttamente.
La cliente aveva sottoscritto un piano d'accumulo adeguato al suo obiettivo di investimento e in forma multipla, quindi diversificato
su più mercati al fine di mitigarne il rischio.
Le commissioni di sottoscrizione, sia dei piani multipli che dei singoli, sono le medesime. Vengono applicate in percentuale
sul montante totale dell'investimento e percepite fino a un massimo del 30% solo sui primi versamenti. Pertanto, se la cliente
avesse proseguito il suo accantonamento, sulle rate successive non avrebbe più avuto tale onere. Riguardo ai costi fissi,
che vengono riconosciuti direttamente al gestore del fondo, avrebbero inciso per 87,00 euro sull'investimento totale a fronte
però di una maggiore diversificazione.
Per quanto concerne la sospensione del piano, a causa di un'anomalia tecnica, l'operazione non è andata a buon fine e la cliente
sarà rimborsata, come già accaduto, per l'erroneo addebito.
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