Vi voglio informare la mia esperienza con il gruppo UniCredit tramite il quale ho comprato un diamante firmato da Intermarket
Diamond Business group (di seguito Idb, società ora fallita).
A ottobre 2016 sono stato indotto, mediante informazioni allettanti e fuorvianti (tanto verbalmente, quanto suffragate da
materiale di diretta provenienza dell'UniCredit), ad acquistare un diamante della Idb.
La pietra non è mai stata utilizzata ed è custodita in un contenitore sigillato e certificato. Per il diamante ho versato
ingenuamente, un importo di 20.114,15 euro, mediante contestuale bonifico, eseguito presso l'agenzia di UniCredit dove ero
stato già convinto del relativo ottimo, ineguagliabile e sicurissimo investimento, con rendimenti di cui conservo le relative
documentazioni.
Tale vicenda rientra nel noto contesto degli investimenti scorretti sanzionato dall'Antitrust per il quale, peraltro, sono
in corso avanzate indagini da parte della Procura della Repubblica di Milano.
Io avevo già chiesto alla banca lo sblocco della situazione a metà novembre ma UniCredit mi aveva risposto dicendo che avrei
dovuto conferire il mandato irrevocabile di vendita a Idb. Nel frattempo io ho redatto a dicembre 2018 un formale reclamo.
Non avendo avuto alcun riscontro ulteriore, mi hanno lasciato molto perplesso le notizie (non smentite) riportate dai quotidiani,
secondo cui gli altri grandi istituti di credito coinvolti (quali Banca Intesa, Mps) hanno già provveduto a rimborsare integralmente
i clienti reclamanti.
Mi ha oltremodo mortificato soprattutto il fatto che, come si evince dal sito internet dell' Aduc (che ha anche pubblicato
il modulo utilizzato nelle agenzie), molti clienti del Gruppo UniCredit siano stati già rimborsati integralmente.
Pertanto, con una lettera, ho invitato la banca ad assumere nei miei confronti e senza ulteriori inutili formalismi burocratici
la medesima decisione. Nella missiva ho chiesto dunque a UniCredit il rilascio di un assegno circolare a me intestato, pari
all'importo del relativo capitale investito, senza ulteriore ritardo. Sono pronto alla riconsegna della pietra “preziosa”.
In mancanza, mi riservo il ricorso presso tutte le autorità giudiziarie competenti, per la tutela di ogni diritto, azione
e ragione, fatto comunque salvo anche il diritto ai maggiori danni.
La lettera che ho inviato valeva anche quale formale messa in mora.
Enrico Squicciarini
(via e-mail)
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RISPONDE
GRUPPO UNICREDIT
La posizione del Signor Squicciarini è già stata definita nel rispetto dell'iniziativa di customer care, con l'acquisto dei
diamanti da parte della Banca, riconoscendo al cliente il costo originariamente pagato.
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