Nexi dal 24 giugno entra nel Ftse Mib e scalza Banca Generali. La società fintech che ha debuttato il 16 aprile con la più grande Ipo dell’anno a livello europeo ha fatto retrocedere Banca Generali, quotata dal 2006 e che oggi capitalizza 2,7 miliardi. L'arrivo di un altro titolo finanziario ribadisce la connotazione “storica” del principale indice di Borsa Italiana ( oltre l'80% della capitalizzazione e oltre il 90% degli scambi). Le 40 azioni sono scelte tra le quotate su MTA e MIV (estere incluse) in base al ranking di un algoritmo che associa la capitalizzazione del flottante alla liquidità (dell'ultimo semestre) ogni tre mesi. L'indice ha chiuso la giornata di ieri a -0,36%. E se da inizio anno guadagna il 10%, in realtà rispetto a dodici mesi fa è sotto del 7% con una capitalizzazione di 458 miliardi. Si è salvata Juventus che, pur avendo una capitalizzazione (circa 1,6 miliardi) inferiore a Banca Generali dall'inizio dell'anno è protagonista di un vivace scambio. Le azioni bianconere negli ultimi 12 mesi hanno infatti guadagnato oltre il 152% del loro valore. Il titolo bianconero è tornato a crescere dopo il crollo post eliminazione in Champions. A metà aprile, in seguito al ko con l'Ajax, era crollata dai massimi di 1,7060 a 1,1885 (il 24 aprile), da dove poi ha ripreso a salire.
Banca Generali a questo punto si sposta sul indice delle small cap. La società ha chiuso il mese di maggio con una raccolta
da inizio anno di 2,431 miliardi in flessione di 220 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari a 2,6 miliardi.
Da inizio anno la raccolta netta gestita ha superato il miliardo mentre la consulenza evoluta è da inizio anno a 3,6 miliardi
(+300 milioni nel solo mese di maggio).
Dieci anni di storia
Nato sulle ceneri del S&P/Mib, il Ftse Mib ha esordito nel giugno del 2009. Tra alti e bassi di mercato, oggi è come si dice
nel gergo “flat” a -0,7%.
Se resta un indice a forte vocazione finanziaria, rispetto a 10 anni fa qualcosa è cambiato. «Nel corso degli ultimi dieci
anni i fattori che hanno inciso sul peso dei diversi settori sono stati molteplici: dalla diminuita market cap da cui sono
uscite danneggiate le banche – ricorda Francesco De Astis, responsabile Italian Equity di Eurizon – all'arrivo sul listino
di nuovi titoli come alcuni del segmento industriale che hanno allargato lo spettro d'investimento. Nel corso di dieci anni
abbiamo visto per diverse ragioni ridursi dunque i multipli di alcuni titoli (in primis le banche) ma certamente l'aspetto
più significativo è un minor sbilanciamento sul settore bancario e finanziario». Secondo l'esperto non va dimenticato un aspetto
molto importante: i primi 40 titoli, che sono poi quelli che compongono il Ftse Mib, grazie all'alto numero di scambi che
li caratterizzano, rendono la nostra borsa tra le più liquide d'Europa, certamente più liquida ad esempio di quella tedesca.
Il cuore finanziario batte ancora
Nel 2009, a giudicare dalla composizione iniziale del Ftse Mib, l'Italia era un Paese basato sulla finanza: in un panel di 40 titoli le banche erano ben sette (oltre al gruppo finanziario Unipol) e quattro le compagnie assicurative. Oggi i titoli bancari presenti nell'indice sono cinque e ad essi si aggiungono gruppi finanziari come Azimut, Unipol e ora Nexi (il primo del fintech), oltre a due compagnie assicurative e a Poste Italiane che presenta una forte componente di attività finanziarie e assicurative.
Fonte: Ftse Russell
A2a (aem) | Sempre presente | Italcementi | - Gen 11 | + ott 15 | out ott 2016 |
Alleanza assicurazioni | Out dic 2009 | Leonardo | Sempre presente |
Ansaldo sts | Out definitivo dic 2015 | Luxottica group | Out dic 2018 |
Atlantia (autostrade) | Sempre presente | Mediaset | Out dic 2018 |
Autogrill | Out set 2015 | Mediobanca | Sempre presente |
Banca monte paschi siena | Out mar 2017 | Mediolanum | - Dic 17 | + mag 18 | out dic 2018 |
Banca popolare milano | Sempre presente | Mondadori editore | Out mar 2010 |
Banco popolare | Sempre presente | Parmalat | Out dic 2013 |
Bulgari | Out set 2011 | Pirelli & c | Out dic 2015 | in dic 2017 |
Buzzi unicem | Sempre presente | Prysmian | Sempre presente |
Campari | Sempre presente | Saipem | Sempre presente |
Cir-compagnie ind | Out dic 2010 | Snam (snam rete gas) | Sempre presente |
Enel | Sempre presente | St microelectronics | Sempre presente |
Eni | Sempre presente | Telecom italia (olivetti) | Sempre presente |
Fca nv (fiat) | Sempre presente | Tenaris | Sempre presente |
Generali | Sempre presente | Terna | Sempre presente |
Geox | Out dic 2010 | Ubi banca (banca pop bg, bpu) | Sempre presente |
Gtech (lottomatica) | Out apr 2015 | Unicredit | Sempre presente |
Impregilo | Out apr 2013 | Unipol | Out dic 2010 | in set 2015 |
Intesa sanpaolo (banca intesa) | Sempre presente | Unipolsai (fondiaria-sai, sai) | Out dic 2011 | in apr 2013 |
Eni, Enel e le altre presenti da oltre un decennio
Metà delle società incluse nell'indice originale sono però tuttora presenti: sono i “colossi” del settore energetico (A2A, Eni, Enel – attualmente la società a maggior capitalizzazione del listino – Hera, Saipem, Snam e Terna), e alle big del comparto utility, Atlantia e Telecom Italia. Il settore bancario si è riorganizzato (rimangono le big Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Unicredit), con la fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare che nel 2017 hanno dato vita al Banco BPM; il Monte dei Paschi è uscito dall'indice nel 2017 per le note vicende legate alla crisi della banca e all'intervento dello Stato, ma nel frattempo nel 2011 aveva fatto capolino nel Ftse Mib il gruppo emiliano Bper Banca. Dal 2010 è presente Azimut e dal 2016 FinecoBank, recentemente uscita dall'orbita del gruppo UniCredit. E oltre alla capogruppo Generali, evergreen dell'indice e quotato alla Borsa di Trieste fin dal 1857, nel 2017 ha esordito Banca Generali, ora però scalzata da Nexi. Il nostro indice principale di Borsa rimane quindi molto “finanziario-centrico”.
Fonte: Ftse Russell
A2a | Da dic 2005 | Italgas | Da nov 2016 |
Amplifon | Da dic 2018 | Juventus | Da dic 2018 |
Atlantia | Da set 2003 | Leonardo | Da set 1998 |
Azimut holding | Da mar 2010 | Mediobanca | Da sempre |
Banca generali | Da mar 2017 | Moncler | Da mar 2014 |
Banca popolare em. Rom. | Da set 2011 | Pirelli & c | Da dic 2017 |
Banco bpm | Da gen 2017 | Poste italiane | Da dic 2015 |
Buzzi unicem | Da gen 2007 | Prysmian | Da set 2007 |
Campari | Da mar 2009 | Recordati | Da giu 2016 |
Cnh industrial nv | Da gen 2011 (Fiat Ind.) | Saipem | Da set 2004 |
Diasorin | Da dic 2018 | Salvatore ferragamo | Da dic 2011 |
Enel | Da dic 1999 | Snam | Da mar 2002 |
Eni | Da sempre | St microelectronics | Da set 2000 |
Exor | Da dic 2009 | Telecom italia | Da sempre |
Fca nv | Da sempre | Tenaris | Da giu 2006 |
Ferrari nv | Da gen 2016 | Terna | Da set 2004 |
Finecobank | Da apr 2016 | Ubi banca | Da mar 2003 |
Generali | Da sempre | Unicredit | Da sempre |
Hera | Da mar 2019 | Unipol | Da set 2015 |
Intesa sanpaolo | Da sempre | Unipolsai | Da apr 2013 |
Addio al settore media e il pericolo francese
Attualmente il settore media non vi è più rappresentato, dopo l'uscita di Mondadori nel marzo 2010 e quella molto più recente di Mediaset avvenuta con la revisione dell'indice di fine 2018, in base alla quale è uscita dall'indice anche Banca Mediolanum azzerando così la presenza delle società partecipate dalla famiglia Berlusconi. L'unico titolo del comparto alimentare, Parmalat, è stato conquistato dai francesi di Lactalis e l'onda transalpina ha portato via anche diverse società del settore lusso: Bulgari, ora facente capo a LVMH, Yoox Net-A-Porter (acquistata dall'elvetica francofona Richemont) e più recentemente Luxottica, che dopo l'integrazione con Essilor è quotata solo a Parigi. Il “pericolo francese” sembrava aver sfiorato anche FCA; ma l'annunciata e ora annullata alleanza con Renault, anche nel caso in cui l'operazione fosse stata portata a termine, avrebbe previsto il mantenimento della quotazione in Borsa anche a Milano, oltre a Parigi e New York. In compenso il gruppo FCA è oggi più che mai presente nell'indice principale, in quanto si è moltiplicato dando vita ai titoli quotati CNH Industrial (dal 2013) e Ferrari (dal 2016), oltre alla controllante Exor da sempre nel Ftse Mib.
Ferrari, Moncler e le altre del lusso
Per qualche anno hanno fatto parte dell'indice principale due noti brand del settore calzaturiero, Geox e Tod's; ma pur rimanendo quotate le due società sono state superate nella capitalizzazione da altre società (rispettivamente Enel Green Power, poi riaccorpata in Enel, e Ferrari) e oggi sono rispettivamente nell'indice Ftse Italia Small Cap e del Ftse Italia Mid Cap. Ma il lusso è rappresentato da Moncler e Salvatore Ferragamo, nell'indice rispettivamente dal 2014 e dal 2011.
Numero di azioni
Fonte: Ftse Russell
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | |
Banche | 7 | 7 | 8 | 8 | 8 | 8 | 8 | 9 | 7 | 7 | 7 |
Pubblica Utilità | 3 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 5 |
Industria | 4 | 4 | 5 | 5 | 5 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 |
Assicurazioni | 3 | 2 | 1 | 1 | 2 | 2 | 4 | 4 | 4 | 4 | 4 |
Oil & Gas | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 |
Auto | 3 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 1 | 2 | 4 | 4 | 3 |
Salute | 0 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | 3 | 3 |
Servizi Finanziari | 2 | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 4 | 3 | 3 | 3 | 3 |
Beni di consumo | 3 | 3 | 3 | 3 | 3 | 4 | 4 | 3 | 3 | 2 | 2 |
Materie prime | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Costruzioni | 3 | 3 | 2 | 2 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Alimentare | 2 | 2 | 2 | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Viaggi | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Telecomunicazioni | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Tecnologia | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
Chimica | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Commercio | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 2 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 |
Media | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 |
Il nuovo che avanza: da Recordati a DiaSorin
C'è però un settore “emergente” che da qualche anno ha affermato la propria presenza fra i titoli principali del listino.
Si tratta del comparto legato alla salute, con Recordati entrata fra i titoli principali a metà 2016 e DiaSorin e Amplifon
a fine 2018. Con Amplifon è entrato nell'indice l'unico titolo calcistico che finora abbia varcato la soglia del Ftse Mib,
quello di Juventus (peraltro anch'esso nella vasta “galassia” Agnelli), che per sua natura presenta spiccati elementi di volatilità
essendo legato all'andamento della squadra nelle competizioni calcistiche e al calciomercato.
I 41 titoli del 2013 e del 2016
Una curiosità: in tre occasioni l'indice Ftse Mib è stato costituito, per brevi periodi, non da 40 ma da 41 titoli, a seguito di scissioni di società appartenenti all'indice. Ciò è avvenuto tra ottobre e dicembre 2013 (con la scissione fra Autogrill e World Duty Free, ed entrambe le società sono poi uscite dall'indice; la seconda è stata acquistata dal gruppo elvetico Dufry), tra gennaio e marzo 2016 (con lo spin-off tra FCA e Ferrari, entrambe tuttora nel Ftse Mib) e tra novembre e dicembre 2016 (scissione tra Snam e Italgas, anch'esse tuttora nell'indice). Queste scissioni, eccezion fatta per la prima, hanno ampliato la presenza di gruppi già inclusi nel Ftse Mib a discapito di altre aziende: anche in occasione dello spin-off di Fiat Industrial, ora CNH Industrial, era stata estromessa dall'indice Italcementi, poi ritornata nel Ftse Mib ma infine “preda” del gruppo tedesco HeidelbergCement. In conclusione, attenti alle notizie sul settore bancario e finanziario. Nonostante i numerosi mutamenti nella composizione dell'indice e la progressiva riduzione della capitalizzazione complessiva del settore, questo rimane il settore “principe” del Ftse Mib ed è per questo motivo che spesso il nostro indice di mercato si muove in controtendenza rispetto agli analoghi indici delle principali Borse europee (Germania, Francia e Spagna).
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