Ha raggiunto i 206 trilioni di dollari la ricchezza finanziaria privata nel mondo a fine 2018. Una somma enorme che, se cresce meno rispetto al passato, continua ad essere nelle mani di pochi. Nel 2018 questi ingenti capitali sono cresciuti solo dell'1,6%, rispetto al + 7,5% del 2017 e del 6,2%, tra il 2013 e il 2017. I milionari (chi ha ricchezze sopra il milione di dollari) sono circa 22 milioni di invididui. In un anno sono aumentati del 2,1% e detengono il 50% della ricchezza finanziaria mondiale.
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L'Italia è la nona nazione al mondo con 5 mila miliardi di dollari di ricchezza finanziaria personale (quasi il triplo del Pil attuale pari a circa 1.768,496 milioni di euro). Entro il 2023 le stime prevedono che la ricchezza finanziaria personale degli italiani possa toccare i 5,6mila miliardi
di dollari mentre quella mondiale raggiungere i 272 trilioni di dollari grazie ad uno sprint del 5,7% . Per chi si occupa di wealth management le nuove opportunità di business
non verranno però dai ricchi e super ricchi ma dai cosiddetti clienti affluent circa 7,6 milioni di invididui
Sono alcune delle evidenze contenute nell’ultimo report di Boston Consulting Group (Global Wealth 2019: Reigniting Radical Growth) che giunto alla 19esima edizione come sempre mappa tendenze e nuovi driver per l’industria del wealth management mondiale.
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