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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2013 alle ore 22:40.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2013 alle ore 18:03.

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«Abbiamo bloccato l'aumento dell'Iva che doveva scattare a gennaio sulle cooperative sociali». Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta nella conferenza stampa di presentazione della legge di Stabilità. È così che cooperative sociali e terzo settore tirano un sospiro di sollievo, dal momento che dal prossimo primo gennaio l'aliquota sarebbe dovuta passare dal 4 al 10%. Tutto questo rientra nella linea espressa da Letta per spiegare la ratio della manovra: «Ripartono gli investimenti e ridiamo risorse al sociale». La reazione delle imprese non ha tardato a farsi sentire. «È positiva la scelta di non aumentare l'aliquota iva per le cooperative sociali che avrebbe messo a rischio quasi 10mila posti di lavoro in un settore particolarmente importante per l'intero Paese in questo momento di crisi». È quanto afferma Vincenzo Sette, coordinatore nazionale di Uecoop. «Una necessità - sottolinea il coordinatore - per sostenere le cooperative impegnate nel welfare sui territori a sostegno dei fabbisogni delle famiglie».

«Ci auguriamo che lo stop all'aumento Iva a carico delle cooperative sociali sia strutturale e definitivo come annunciato in modo puntuale dal premier Letta. In caso contrario si tratterebbe di una punizione ingiustificata che lascerebbe senza servizi 500mila famiglie e senza lavoro 43mila persone. Ci riserviamo di leggere quanto previsto dalla Legge di Stabilità e intanto ringraziamo il governo per l'attenzione che sta dedicando al tema Iva», così ha commentato Giuseppe Guerini, portavoce di Alleanza delle Cooperative Sociali che rappresenta oltre il 90% della cooperazione impegnata nel sociale, dà lavoro a 360mila persone e assiste 7 milioni di italiani.

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